corrosione
Un lento ma inesorabile dissolvimento dei metalli
La corrosione consiste in un progressivo dissolvimento o comunque alleggerimento di una sostanza a causa di diverse reazioni chimiche. Il termine corrosione si usa principalmente, anche se non solo, per i metalli. Il tipico esempio di corrosione metallica è costituito dalla ruggine che si forma sul ferro esposto agli agenti atmosferici
Se esponiamo un pezzetto di ferro all'aria e all'acqua, anche solo per un paio di settimane mettendolo fuori da una finestra, possiamo osservare che la sua superficie cambia lentamente ma inesorabilmente, diventando via via più porosa. Se lo prendiamo in mano dopo qualche tempo, vedremo che l'esposizione all'aria e all'umidità ha anche cambiato la consistenza del metallo, che si sgretolerà fra le mani al minimo contatto. È la ruggine, un insieme di ossidi idrati di ferro che si formano in una reazione chimica tra il ferro stesso e l'ossigeno e l'acqua contenuti nell'aria. Il fenomeno della corrosione è quindi molto familiare e lo ritroviamo continuamente nella nostra vita quotidiana: nelle tubazioni metalliche, in alcune parti delle biciclette e nei ciclomotori, nonché in molti elettrodomestici che arrugginiscono laddove la vernice di protezione è saltata via per qualche motivo.
La corrosione non riguarda solo il ferro, ma tutti i metalli, in maniera diversa. Per esempio, anche il rame si corrode al contatto degli agenti atmosferici, anche se più lentamente. Il segno e la misura della reazione chimica di ossidazione che produce la corrosione sono dati dalla patina verde-azzurra che si crea sulla superficie del rame: questa è formata da sali di rame, principalmente carbonato idrato, che si originano per contatto con l'ossigeno, l'acqua e l'anidride carbonica presenti nell'aria. Molti venditori di braccialetti di rame sostengono che questi portano fortuna e, a riprova di queste qualità magiche, citano proprio la patina che si forma sul bracciale stesso. Ma ciò è solo il normale segno della ossidazione, accelerata dal sudore, che a poco a poco corrode il bracciale.
Per contrastare e rendere minimi gli effetti della corrosione si coprono i metalli con vernici o con altri metalli che invece non reagiscono chimicamente con gli agenti atmosferici. In altri casi i metalli sono in grado di autoproteggersi dalla corrosione: è il caso dell'alluminio, un metallo particolarmente 'intelligente'. L'alluminio va soggetto a un fenomeno di ossidazione molto rapido, ma solo superficiale, che avviene non appena il metallo è esposto agli agenti ossidanti; la sorta di pellicola che si forma è però molto aderente al metallo (al contrario degli strati superficiali ossidati di altri metalli, come il ferro) e impedisce ad aria e acqua di intaccare la parte interna del materiale: questo fenomeno è così importante da essere riprodotto industrialmente per via elettrochimica (passivazione).
Esiste un particolare tipo di corrosione di cui va tenuto conto nella costruzione e manutenzione delle barche, di ogni dimensione e tipo. È la cosiddetta corrosione galvanica, che ha luogo quando due metalli differenti sono immersi nella stessa soluzione salina e sono abbastanza vicini tra loro. In questo caso, i vari metalli assumono spontaneamente un potenziale elettrico differente. Se la differenza di potenziale è abbastanza grande, si genera una corrente elettrica debole ma che, con l'andare del tempo, è in grado di corrodere i metalli in questione. Questo fenomeno è ben conosciuto da chi costruisce o utilizza barche, e costituisce un problema, anche se minore, per le barche in legno o costruite con materiali plastici che comunque contengono metalli in alcune parti. Lo si risolve, o comunque si cerca di renderlo di minimo effetto e disturbo, soprattutto progettando le imbarcazioni in modo da evitare che parti di metalli diversi siano in contatto 'galvanico' fra loro.