Famiglia fiorentina, di popolo, originaria di Poggibonsi, ricordata la prima volta verso la fine del sec. 13º; nei secoli precedenti al principato mediceo, si distinse, più che nella politica, nell'attività economica e in quella culturale: Tommaso (v.) fu celebre giurista; Filippo (v.) giurista; Amerigo (1442-1501) umanista; e specie nella religione: Andrea (1301-1374), vescovo di Fiesole (v. Andrea: Andrea Corsini, santo); Neri suo fratello (m. 1377), vescovo di Fiesole, ebbe culto come beato; Amerigo (1370 circa -1435) fu il primo arcivescovo di Firenze e Piero (v.), cardinale. Di fronte alla signoria medicea, i C. furono dapprima discordi, ma poi, stabilitosi il principato, furono fra i più ligi ai Medici, coi quali anche gestirono a Roma un banco fiorente. Ebbero titolo di marchesi (1629), e conseguirono alte cariche ecclesiastiche, raggiungendo il papato con Lorenzo (papa Clemente XII, v.). I due nipoti di questo, Bartolomeo (1683-1752) e Neri (v.), furono creati nel 1731 l'uno principe, l'altro cardinale. Cardinale fu pure un altro C., Andrea (1735-95). La famiglia, che nel sec. 18º era divenuta più romana che fiorentina, tornò a Firenze alla fine del secolo e diede uomini di governo al Granducato, con Tommaso (v.), col fratello di questo Neri (v.), con Andrea (v.) e con Neri marchese di Laiatico (v.). n Clemente XII fondò una ricca biblioteca, la cosiddetta Corsiniana. Appartiene invece al ramo fiorentino della famiglia la collezione di opere d'arte che ha sede a Firenze, nel palazzo gentilizio, collezione dovuta soprattutto a Bartolomeo e a Filippo (prima metà secolo 17º). Il card. Neri (v.) prelevò alcune opere per la raccolta romana, ma il nucleo fiorentino fu ulteriormente arricchito nel sec. 19º.