cortese
Aggettivo di larghissimo impiego nei primi secoli, può valere semplicemente, anche in D., " garbato ", " gentile ", " urbano ", " educato ", " benevolo ": che è il semantema sopravvissuto ancor oggi, spoglio di ogni implicazione ideologica, prevalente per ovvie ragioni nel Purgatorio.
Così in Rime CIII 70 e non sarei pietoso né cortese; CVI 150 bella, saggia e cortese / la chiaman tutti; Cv III I 5 più licito né più cortese modo di fare a se medesimo altri onore non è; If XVI 15 a costor si vuole esser cortese; Pg VIII 136 cotesta cortese oppinïone; IX 92 il cortese portinaio, l'angelo custode del Purgatorio; XIII 27 a la mensa d'amor cortesi inviti.
Nel valore particolare, avocato a Dio, di " compiacente ", " munifico ", " liberale ", " generoso ", " largo di grazie ", col dativo: If II 17 se l'avversario d 'ogne male / cortese i fu; Pd XV 48 Benedetto sia tu... trino e uno, / che nel mio seme se' tanto cortese! E riferito a uomo, con l'indicazione del servigio che si presta: Pg V 70 ti priego... / che tu mi sie di tuoi prieghi cortese / in Fano; o senza, ellitticamente: XI 85 Ben non sare' io stato sì cortese, s'intenda " benevolo " nel riconoscere il merito o la superiorità di un mio rivale; Pd IX 58 questo prete cortese, Alessandro Novello vescovo di Feltre, definito sarcasticamente " servizievole e liberale " (di sangue altrui); XII 111 l'altra [rota de la biga, cioè s. Francesco], di cui Tomma / ... fu sì cortese, ossia riguardo alla quale Tommaso fu così " generoso " (elogiandola). E così in Fiore CXCV 4, con complemento di limitazione, di vostr'arte mi siete cortese.
Ma anche per Virgilio, a illuminare la sua generosa nobiltà d'animo: If II 58 0 anima cortese mantoana; 134 e te cortese ch'ubidisti tosto; III 121 'l maestro cortese (qui, nella fattispecie, perché risponde al quesito di D. senza che gliene venga rinnovata la richiesta). Infine per Beatrice, nel superlativo sostantivato, in Vn III 2 e puosimi a pensare di questa cortesissima.
Più pregnante il valore " dotato delle qualità proprie di chi vive a corte ", in quanto coinvolge il complesso concetto di ‛ cortesia ' (vedi); e non tanto nell'ormai banale contrapposizione con ‛ villano ', in Vn XIX 14 67 con donne o con omo cortese, ma piuttosto in una fitta rete di luoghi che ne prescindono: Rime dubbie XIX 9, XXIV 6; Cv III Voi che 'ntendendo 47 saggia e cortese ne la sua grandezza (dittologia in parallelo con pietosa e umile del v. 46); e per duplice citazione, X 7; IV Le dolci rime 130 [giovinezza] piena d'amore e di cortese lode (‛ variatio ' rispetto alla coppia temperata e forte del v. 129); e per citazione nella prosa, XXVI 2, XXVI 12 è necessario a questa etade essere cortese; ché, avvegna che a ciascuna etade sia bello l'essere di cortesi costumi, a questa è massimamente necessario, dove è importante l'innesto del tema della ‛ cortesia ' su quello della ‛ giovinezza '. In altra direzione si muove il corrispondente latino di c., a norma del celebre passo di VE I XVIII 4 curialitas nil aliud est quam librata regula eorum quae peragenda sunt; et quia statera huiusmodi librationis tantum in excellentissimis curiis esse solet, hinc est quod quicquid in actibus nostris bene libratum est, curiale dicatur.
Con tonalità ancora legata all'ideologia medievale, ma da un'angolazione più depressa e meno schiva, di civiltà borghigiana e mercantile, nel Fiore: XVIII 6 cortese, franco e pro' di buona fama; XXV 11 tu vuogli intender or d'esser cortese; CXXXV 14 come que' ch'è cortese e prode e saggio (tradizionale terna di epiteti); CXLII 4 Unquanche uom più cortese non vedesti; CXLIII 13 Vien qua, figliuola cortese; CXLV 1 Figliuola mia cortese ed insegnata (in giunzione dunque con termine tecnico della poesia trobadorica, qui adibito a scopi ruffianeschi; e si noti che c. spesseggia nell'ensenhamen della Vecchia, non occorre dire con quale stravolgimento del sigillo originale); CXLVI 7 com'i' era cortese e gente e bella (da ricordare a tal proposito cortese e bella in una variante, in If II 53, di beata e bella, secondo la testimonianza del Landiano e del gruppo Vaticano); CLV 1 figliuola mia cortese.
Anche in Detto 403, nella terna Cortese e franco e pro'; mentre al v. 17 figura in rima equivoca con c. (v. 18) nel significato - valido per il sintagma ‛ star c.' - di " star colle braccia conserte al petto " (Parodi): Ed egli [Amore] è sì cortese / che chi gli sta cortese / od a man giunte avante, / esso sì 'l mette avante.