coruscare
Nel significato di " lampeggiare ", " balenare " il verbo compare tre volte.
Con costrutto intransitivo, in Pd V 126: per D. il riso è manifestazione esterna di una luce dell'anima e quindi il lume che fascia Giustiniano con un sincronismo perfetto ha un balenio, manda lampi, quando l'anima ride, cioè esprime la letizia che deriva dall'ardore di carità. La correlazione riso-luce e luce-riso è comune in D. (si veda Pg I 20 Lo bel pianeto che d'amar conforta / faceva tutto rider l'orïente), per il quale ridere è una corruscazione de la dilettazione de l'anima, cioè uno lume apparente di fuori secondo sta dentro (Cv III VIII 11).
L'infinito è sostantivato in due luoghi: indica un fenomeno atmosferico, il lampo, in Pg XXI 50 nuvole spesse non paion né rade, / né coruscar, né figlia di Taumante (l'arcobaleno); e il bagliore scintillante delle anime che si dimostrano liete e piene di carità poiché possono appagare un dubbio di D., in Pd XX 84 io di coruscar vidi gran feste.