COSCIA (dal lat. coxa; lat. femur; fr. cuisse; sp. muslo; ted. Schenkel; ingl. thigh)
È il segmento dell'arto inferiore posto fra l'anca e la gamba. Nell'uomo ha forma di tronco di cono con la base superiore. Anteriormente in alto e posteriormente in basso è un po' appiattita, nel resto si presenta tondeggiante.
Si trovano nella coscia gli strati e gli organi seguenti: pelle, tessuto sottocutaneo, fascia femorale, muscoli, vasi sanguiferi, vasi linfatici e linfoghiandole, nervi e femore. La fascia femorale è una robusta lamina di tessuto connettivo fibrillare denso che, a guisa di manicotto, involge i muscoli. Dalla superficie interna manda due lamine: il setto intermuscolare laterale e il mediale, che delimitano due logge: anteriore e posteriore, le quali contengono i muscoli. A ogni muscolo la fascia femorale provvede una guaina e fornisce anche una guaina comune per l'arteria e per la vena femorale. Al disotto della fascia stanno i muscoli divisi in tre gruppi: anteriore, mediale e posteriore. Il primo gruppo è costituito dal muscolo sartorio e dal quadricipite; i muscoli mediali sono: il pettineo, il lungo adduttore, il muscolo gracile, l'adduttore breve, l'adduttore grande, l'adduttore minimo e l'otturatore esterno; i muscoli posteriori sono: il bicipite, il semitendinoso e il semimembranoso.
I vasi sanguiferi principali sono: l'arteria, la vena femorale e la vena grande safena (safena interna) che decorre nella parte mediale e anteriore della coscia e sbocca nella vena femorale. Numerosi sono i linfatici superficiali, pochi i profondi; tutti sboccano nelle linfoghiandole subinguinali superficiali (12-20) e profonde (1-3). I nervi sono dati dal plesso lombosacrale. Dal plesso lombare proviene il nervo femorale, ramo terminale di questo plesso; si risolve in quattro rami terminali: il nervo muscolo cutaneo laterale, il nervo muscolo cutaneo mediale, il nervo del muscolo quadricipite e il nervo safeno (safeno interno). Altro nervo importante è l'otturatore, che fornisce rami ai muscoli mediali della coscia, rami alle articolazioni dell'anca e del ginocchio e rami alla pelle della coscia nella metà inferiore della parte mediale della parte posteriore della coscia il più cospicuo è il nervo ischiatico (nervo grande ischitico), ramo terminale del plesso sacrale, che, in prossimità del cavo popliteo, si divide in due rami terminali: il tibiale (nervo sciatico popliteo interno) e il peroneo comune (sciatico popliteo esterno).
Lo scheletro è costituito da un solo osso: il femore.
Patologia. - Le deformità congenite della coscia sono molto rare; nelle amputazioni fetali spesso il moncone è imbutiforme, rivestito di tessuto cicatriziale. Nella focomelia, il rudimento del piede e della gamba è un'appendice del segmento prossimale dell'arto. In altri casi la coscia è più o meno ridotta in lunghezza per arresto di sviluppo del femore, mentre la gamba e il piede sono normalmente conformati. Ciò dipende o da un vizio di prima formazione o da cause meccaniche che hanno turbato lo sviluppo normale del feto. La coscia può essere congenitamente corta, o deformata da incurvamenti del femore, come nella controdistrofia fetale. Altrettanto può avvenire nella vita extrauterina in seguito a fratture della diafisi femorale guarite con callo deforme; dopo distacchi epifisarî; dopo fratture del collo del femore guarite con accentuato varismo del collo (coxa vara traumatica). Nelle fratture con pseudoartrosi la coscia ciondolante non sorregge più il tronco. La coscia può essere deformata da osteomieliti acute o croniche, da particolari osteiti (di Recklinghausen, di Paget, ecc.), da incurvamenti rachitici del femore.
L'arteria femorale è superficiale; le sue ferite producono rapido dissanguamento; gli aneurismi sono bene accessibili alla cura chirurgica. I muscoli della coscia possono essere paralizzati in seguito a lesioni midollari (poliomieliti anteriori) o periferiche (nevrite del crurale o dell'ischiatico). La lesione del quadricipite, estensore della gamba, produce un disturbo funzionale molto grave; l'ortopedia è riuscita a ripararlo col trapianto, nel muscolo paralizzato, di altri muscoli validi (sartorio e fascia lata, ovvero fascia lata e bicipite, ecc.), come ha dimostrato R. Galeazzi.
Dalle parti molli, o dal femore, non di rado si sviluppano sarcomi che possono raggiungere un volume molto considerevole, cisti della regione metafisaria, fibromi, osteomi, esostosi, ecc., e specialmente sarcomi mielogeni e periostali; i primi in vicinanza delle epifisi, i secondi della diafisi e con più spiccati caratteri di malignità.
S'amputa la coscia per traumi, neoplasmi, artriti suppurative o fungose del ginocchio, cancrene, ecc., coi metodi a lembi al disopra della sua metà, col metodo circolare nella parte inferiore di essa. Un notevole progresso per la funzione di carico del moncone ha segnato il metodo italiano dell'amputazione (v.) osteoplastica sopracondiloidea di Gritti.
La protesi per i mutilati della coscia, basata sulle leggi della meccanica e della statica del corpo umano, permette ai mutilati di camminare bene. Si distingue la protesi di lavoro sotto forma di pilone rigido o articolato al ginocchio dalla protesi estetica. Il materiale per protesi estetica è il legno (tiglio o salice) rivestito di pelle: la coscia, la gamba e il piede sono riuniti da articolazioni metalliche, il cui congegno e orientamento corrispondono ai principî statici e meccanici delle articolazioni del corpo umano.
Alcuni modelli sono provvisti di dispositivi rivolti a provocare l'estensione automatica della gamba; in altri l'articolazione del ginocchio è parzialmente mobile, in altri, infine, in cui il moncone di coscia è molto breve, l'apparecchio è provveduto d'un congegno per il bloccaggio della articolazione del ginocchio. Con apparecchi meccanicamente bene costruiti riescono a camminare discretamente bene anche i mutilati delle due cosce e con monconi molto brevi.
La tecnica perfezionata è riuscita a creare apparecchi di protesi, che permettono al disarticolato di coscia di camminare con l'articolazione libera del ginocchio senza necessità d'un lungo periodo d'educazione e senza bisogno di gruccia o di bastone.