GIOTTI, Cosimo
Nacque a Firenze il 15 apr. 1759. Le notizie biografiche riguardanti questo librettista e direttore teatrale attivo nei teatri della Toscana tra gli ultimi decenni del XVIII e l'inizio del XIX secolo sono scarse e lacunose. A Firenze, ove ebbe luogo probabilmente la sua formazione letteraria, debuttò quale autore di lavori teatrali nel 1782, allorché fece rappresentare al teatro di Borgo Ognissanti La strage degli innocenti, cui seguì Enrico e Sofia, ovvero Il militar condannato, rappresentato nel 1783 al teatro di via del Cocomero. Nel 1784 fu nominato direttore della produzione teatrale della Compagnia nazionale toscana, attiva sempre presso il teatro di via del Cocomero. Il G. intraprese anche l'attività poetica, dedicandosi soprattutto alla stesura e all'adattamento di libretti d'opera; esordì con La vendetta di Medea, su musica di G. Moneta, rappresentata al teatro degli Intrepidi, detto della Pallacorda, il 31 dic. 1787, e più volte replicata sino al 1791.
L'impossibilità, come per altri librettisti e compositori, di trovare un impiego stabile presso la corte di Ferdinando III, spinse il G. a cercare un'adeguata collocazione professionale nelle compagnie comiche e a dedicarsi inizialmente anche all'impresariato, per poi affermarsi come direttore teatrale. Una testimonianza significativa di tale attività risale al 26 dic. 1792, quando fu rappresentato in piazza Vecchia, a Firenze, l'intermezzo Il conte di bell'umore di M. Bernardini (Marcello da Capua), con lavori presentati dalla Compagnia comica toscana diretta dal G.; fu poi anche in altre città della Toscana, tra cui Lucca. Nella stagione del carnevale 1795, al teatro di Borgo Ognissanti, presentò l'opera I tre desideri, o sia Il taglialegna, su libretto di D. Somigli e musica di F. Rutini: nel frontespizio del libretto il G. viene indicato come "direttore assoluto", carica che mantenne sino a quando, nello stesso 1795, fu sostituito da L. Poggiolini.
Apprezzato dal pubblico fiorentino per la fluidità discorsiva e la semplicità dei suoi libretti, il G. fu anche "pastore arcade", come risulta dal frontespizio dell'opera La morte di Sansone (Firenze, Cocomero, carnevale 1789, musica di Moneta; con il titolo La morte di Sansone con la rovina de' Filistei, ibid. 10 dic. 1791). Nel 1799, per celebrare il ritorno di Ferdinando III di Lorena nel Granducato dopo la brevissima occupazione francese, il G. scrisse in pochi giorni La felicità in Etruria, utilizzando musiche preesistenti; il dramma venne rappresentato con successo l'8 agosto dello stesso anno nel teatro fiorentino di via di S. Maria.
Secondo il Michaud il G. era cieco dall'età di diciotto anni e come cieco è nominato in un libro dei conti dell'Accademia degl'Infuocati nel 1791 (New Grove…).
Il G. morì a Firenze il 10 febbr. 1830.
Tra i suoi libretti si ricordano, oltre a quelli già citati: La bella incognita, o siano I tre amanti delusi (intermezzo in un atto, musica di M. Neri Bondi, Firenze, teatro degl'Intrepidi detto della Pallacorda, carnevale 1788); Il sacrifizio d'Ifigenia (dramma per musica, G. Moneta, ibid., teatro di via del Cocomero, carnevale 1789); La moglie capricciosa (dramma giocoso da F. Livigni, musica di G. Gazzaniga, Lucca, teatro del Castiglioncello, carnevale 1791, e Firenze, Cocomero, carnevale 1792, ridotto a intermezzo in un atto); Ines de Castro (dramma per musica, G. Giordaniello, Venezia, teatro La Fenice, carnevale 1793; poi con musica di G. Andreozzi, Firenze, teatro di via della Pergola, 8 sett. 1793; quindi come pasticcio); Teseo riconosciuto (dramma per musica, G. Spontini, Firenze, teatro della Pallacorda, 22 maggio 1798); Il fanatico per la musica (dramma giocoso, musica di S. Romani, ibid., carnevale 1800).
Fonti e Bibl.: M. De Angelis, La felicità in Etruria: melodrammi, impresari, musica, virtuosi. Melodramma spettacolo e musica nella Firenze dei Lorena, Firenze 1991, pp. 219, 224; R.L. Weaver - N. Weaver, A chronology of music in the Florentine theater, 1751-1800, Warren, MI, 1993, pp. 72, 80, 87, 90, 106, 111, 580, 582, 598 s., 636, 655, 658, 678, 690, 712 s., 778 s., 801 s., 810 s.; J.-F. Michaud, Biogr. univ., ancienne et moderne, XVI, Paris 1856, p. 503; C. Sartori, I libretti a stampa dalle origini al 1800.Indici, I, p. 271; The New Grove Dict. of opera, II, p. 428.