COSMA di Praga
Il più antico cronista cèco. Visse negli anni 1046-1125. Proveniente da una famiglia nobile, ebbe la sua educazione nella celebre scuola di Vyšehrad a Praga e la completò con gli studî a Liegi. Essendo ancora laico ottenne il canonicato della chiesa di S. Vito a Praga, e nel 1099 fu consacrato sacerdote, sebbene fosse ammogliato. Quale ambasciatore dei vescovi di Praga intraprese molti viaggi all'estero, nel 1092 fu a Roma, alcune altre volte in Germania. Nel 1120 divenne decano del capitolo di Praga.
La sua opera, Chroníca Bohemoruru, è il frutto più insigne della storiografia medievale cèca. Vi si descrive in 3 libri la storia della nazione dalla confusione delle lingue in Babilonia fino all'anno della morte di Cosma (1125). È scritta in un elegante latino, qualche volta persino in versi, e imita gli esempî classici e specialmente T. Livio. Cosma però conosce anche Sallustio, Orazio, Virgilio, Boezio, Terenzio, Giovenale, e altri, dai quali fa molte citazioni. Oltre che dagli autori latini egli attinge anche da cronisti tedeschi, specialmente da Reginone di Baviera, ma l'opera è imbevuta di spirito e sentimenti cèchi. Sostanzialmente essa è condotta con spirito critico, distingue i fatti storici dalla senum fabulosa narratio, tien separate le notizie attinte dalle fonti da quelle acquistate per esperienza personale. In complesso, pur essendo spesso partigiana e rivelando qua e là le antipatie del suo autore, la Chronica Bohemorum è fonte di grandissimo valore per i primi secoli della storia boema. Molto letta, come testificano i 14 manoscritti medievali conservati, essa ha avuto numerosi continuatori, che la completarono fino al sec. XIV; nessuno di questi riesce però a raggiungere i pregi del modello. Le edizioni a stampa della Cronaca cominciano nel sec. XVII; la prima, a cura dello storico tedesco Marguardo Freher, uscì nella raccolta Rerum bohemicarum antiqui scriptores, nel 1602. Le edizioni critiche cominciano alla fine del sec. XVIII con quella di Pelzel e Dobrovsky nel vol. I della raccolta Scriptores rerum bohemicarum (1783). L'ottava edizione uscì nel 1874 nel vol. II dei Fontes rerum bohemicarum a cura di J. Emler, con la traduzione boema di V. V. Tomek. L'ultima edizione critica (la migliore) è quella di B. Bretholz nei Monumenta Germaniae historica (n. s., II, Berlino 1923).
Bibl.: F. Palacký, Würdigung der alten böhmischen Geschichtsschreiber, Praga 1830; H. Jireček, Kosmas a jeho kronika (Cosma e la sua cronaca), Praga-Bruna 1906; V. Novotný, České dějiny (Storia cèca), II, Praga 1913; V. Flajšhans, Nejstarší památky jazyka a písemnictví českého (I più antichi monumenti della lingua e della letteratura cèca), Praga 1903; A. Kolář, Kosmovy vztahy k antice (Le relazioni di Cosma con l'antichità), Bratislava 1925; J. Jakubec, Dějiny literatury české (storia della letteratura cèca), I, Praga 1929.