COSMETICI (XI, p. 578; App. II, 1, p. 705)
Durante gli ultimi venti anni la cosmesi, chiamando a lavoro di gruppo dermatologi, chimici, biologi ed estetisti, è passata dall'empirismo che la caratterizzava a vera e propria specializzazione scientifica, la cosmetologia. Questo progresso è stato determinato da un lato dagli studî recenti sull'assorbimento cutaneo, sulla struttura istologica e sulla flsiologia della pelle, sulla chimica delle sostanze emulsionanti e diademiche, ma altresì dal continuo e progressivo allargarsi della esigenza estetica, che sul piano sociale è in via di rapido aumento in ogni paese.
Si aggiunga anche la necessità di contrastare con trattamenti esogeni di cosmesi razionale tutta una serie di fattori che la vita moderna, specialmente nelle città, ha fatto insorgere contro il mantenimento di una pelle il più possibilmente eubiotica e cioè in condizioni di piena funzionalità fisiologica: la fretta e gli stati di ansia, i rumori, l'inquinamento atmosferico, la nutrizione irrazionale, la frequente asportazione dello strato lipidico cutaneo con detergenti troppo energici, la decurtazione sempre maggiore del sonno, degli stati di relax e della vita all'aria aperta, ecc., per citare soltanto qualcuna delle molte cause che fanno contrasto alla piena funzionalità della pelle.
Alla cosmesi esclusivamente coprente di un tempo, si è sostituita per gradi (e il processo è in via di sviluppo) la cosmesi funzionale, che non considera la pelle come un semplice supporto per i trattamenti estetici, ma fa reagire la cute stessa nel senso più producente ai fini estetici.
La trilogia classica, vaselina, glicerina ed acqua oggi è stata sorpassata; tra gli olî più appropriati per la cosmesi si considerano quelli assorbibili percutaneamente, sia di natura animale che vegetale. Tra i primi, tutti gli olî di pesce deodorati, l'olio di tartaruga, i grassi insaturi di alcuni animali particolari. Tra i secondi, gli olî vitaminici di avocado, di nocciole, di mandorle, di vinaccioli, di semi varî.
Un progresso notevole è stato apportato nella preparazione dei cosmetici con le seguenti innovazioni tecnologiche:
1) uso di antiossidanti, di natura ipoallergica, tali cioè da non provocare sensibilizzazioni cutanee. Gli antiossidanti rendono minimo il pericolo di irrancidimento, un tempo così frequente, della fase grassa dei prodotti di bellezza;
2) uso di emulsionanti non ionici, tali cioè da mantenere assolutamente neutro, o della reazione desiderata, il prodotto cosmetico finito. Mentre un tempo la saponificazione dei grassi era il metodo normalmente usato per preparare un latte od una crema, gli emulsionanti moderni permettono maggiori prestazioni e maggiore stabilità;
3) uso di sostanze conservanti razionali al posto di quelle aberranti (acido salicilico, acido benzoico, ecc.) di un tempo. Esse permettono di mantenere asettici e pressoché sterili i prodotti cosmetici finiti;
4) uso sempre maggiore dei biocatalizzatori cutanei e cioè di quelle sostanze, ricavate da organi animali o vegetali che attivano il metabolismo cellulare cutaneo e lo vitalizzano con un'azione esaltante la funzionalità fisiologica della pelle che è resa più elastica e di miglior aspetto estetico: a questo scopo, che è insieme preventivo, mantenitivo e restitutivo, sono impiegati estratti placentari, embrionali, trefonici, bio-fitostimolinici, di semi germinati, di tessuto connettivo, di pollini, bio e fitormoni, vitamine, oltre a particolari sostanze secrete da insetti (gelatina reale d'api) e a estratti di uova di altri animali;
5) uso di sostanze proteiche ed amminoacidi nei trattamenti cosmetici (proteino- ed aminocosmesi), mediante sostanze veramente nutrienti per la pelle, di natura istofila e cioè affini ai tessuti cutanei. Sono state sino ad oggi chiamate nutrienti delle creme e dei prodotti a base soltanto di grassi e di acqua, mente il tessuto cutaneo è un gel proteico e cioè è soprattutto costituito da sostanze azotate nella sua azione di supporto, sostanze che occorre dare nuovamente alla pelle, in caso di iponutrizione cutanea, con prodotti che abbiano la possibilità di essere assunti dalla pelle (amminoacidi, estratti e lisati proteici, ecc.);
6) uso di sostanze diadermiche sia a funzione nutriente che biocatalizzatrice. Esse, contrariamente alla gran massa dei costituemi usati nel passato nei cosmetici, hanno la possibilità di permeare gli strati cutanei e di agire nel senso più indicato per l'estetica della pelle;
7) impiego di sostanze idratanti della pelle di sempre più alta efficacia (a base di pectine, di gomme vegetali, di mucine, di sorbitolo, ecc.) in modo da mantenere lo strato corneo epidermico ad un giusto regime di idratazione, il che si rivela su piano estetico;
8) miglioramento e potenziamento dei mezzi fisici usati per i trattamenti estetici (alta frequenza, elettroforesi, radiazioni ionizzanti ecc.) attraverso apparecchi speciali pratici di grande facilità di impiego.
A questo complesso di studî e di applicazioni nel campo della cosmetologia moderna ha dato un notevole contributo anche la scuola italiana, specialmente per ciò che riguarda la utilizzazione dei vegetali (fitocosmesi), dei succhi di frutta e verdure (chilocosmesi), dell'impiego dei proteolisati e degli amminoacidi e loro esteri, ecc.
Sono state infine create intere classi di prodotti che una volta non esistevano od erano irrazionali o limitate ad una strettissima categoria di persone (fondi tinta dispersibili in acqua, rossetti ipoallergici, prodotti antiefelidi, pigmentanti, depilatori, antiacneici, antieritrosici, antiperspiranti, deodoranti, ecc.).
Tutto un settore della cosmetologia si dedica alla messa a punto dei prodotti ai fini di non provocare allergie o sensibilizzazioni cutanee (da coloranti, da profumi, da prodotti chimici varî).
Da segnalare anche i grandi progressi nel trattamento dei capelli coi prodotti per acconciatura "permanente" a base di acidi tioglicolico e tiolattico, coi fissatori per capelli e coi restitutori a base di cheratina solubile, resine sintetiche, gomme, ecc., coi prodotti di tintura innocui pei capelli, ecc.
La cosmesi ha assunto una tale importanza sia sul piano del consumo sia su quello dell'esigenza sociale che per disciplinare quest'attività, sviluppatasi tanto rapidamente in questi ultimi anni, sono in via di approvazione in diversi paesi apposite disposizioni legislative.