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cosmopolitismo

Dizionario di filosofia (2009)
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cosmopolitismo


Dottrina che considera ogni uomo «cittadino del mondo», sostenendo l’irrilevanza delle appartenenze nazionali. Il termine risale a Diogene il Cinico, il quale, interpellato sulla sua provenienza, rispose di essere «cosmopolita» (da κόσμος «mondo», e πολίτες «cittadino»).

L’età classica

Il c. si diffuse nella seconda metà del 5° sec. a.C., nel quadro della crisi delle poleis e del connesso svilupparsi di atteggiamenti individualistici. A farsene portatori furono quei sofisti, come Ippia e Antifonte, che contrapponevano la natura alla legge: gli uomini «appartengono a una stessa stirpe, a una stessa famiglia, a uno stesso Stato» non in virtù delle leggi, affermava Ippia, ma per natura (Platone, Repubblica, 337 c). Soltanto con gli stoici, tuttavia, il c. ricevette un’articolata fondazione teorica. Partendo dall’assunto secondo cui esiste una ragione universale, della quale tutti gli uomini sono partecipi, gli stoici sostenevano l’eguaglianza e la comunanza di tutti gli esseri razionali: a fronte di ciò, le differenze sociali e politiche non erano che mere accidentalità. Queste tesi vennnero introdotte nel mondo romano da Panezio e si ritrovano, con qualche variazione, in Cicerone e Seneca, in Epitteto e Marco Aurelio. Accanto al fondamento naturale (di matrice sofistica) e a quello razionale (di derivazione stoica), il mondo classico elaborò altre fondazioni del c.: quella culturale (rintracciabile in Democrito, Platone e Senofonte), secondo la quale ogni sapiente è cittadino del mondo; e quella eudemonistico-utilitaria, secondo la quale «patria est ubicumque est bene» (Cicerone). In alcuni padri della Chiesa sono presenti argomentazioni cosmopolitiche (Tertulliano scrive che il mondo è «l’unica casa per tutti»), ma a partire dal 3° sec. il cristianesimo presenterà piuttosto il carattere dell’universalismo ecumenico.

La ripresa moderna

Con il tramonto del mondo antico il c. scompare per molti secoli dalla scena culturale europea. Esso conoscerà una nuova e importante fioritura soltanto con l’Illuminismo, anche se vi erano state alcune anticipazioni nel 16° sec. (Erasmo rifiutò la cittadinanza zurighese affermando di essere «civis totius mundi») e nel 17° sec. (grazie all’idea di una comune natura umana propria del giusnaturalismo). Nel secolo dei Lumi ritorna sulla scena, anzitutto, il c. culturale: il filosofo, secondo Voltaire, «non è né francese né inglese né fiorentino: egli è di tutti i paesi». In secondo luogo, il c. illuministico si caratterizza per la polemica antipatriottica: al «buon patriota», che in quanto tale diviene «nemico del resto degli uomini», Voltaire contrappone il «cittadino dell’Universo», il quale non desidera che la sua patria diventi né più grande né più piccola, né più ricca né più povera. Infine, il c. illuministico proclama la ‘relatività della patria’: l’appartenenza a essa, infatti, non è determinata dalla nascita, ma dalla possibilità di riconoscervi il garante dei diritti e l’artefice della felicità dei cittadini. Di qui il diritto a cambiare patria (sostenuto da Holbach, d’Alembert, Diderot e Condorcet) allorché vengano meno tali condizioni. Importante è infine la convergenza tra c., federalismo e pacifismo: per l’abate di Saint-Pierre il progetto di una pace internazionale si fonda sull’unione federale degli Stati europei e sulla fiducia nell’universalità della ragione che rende gli uomini ‘cittadini del mondo’. Per Kant federalismo e c. sono due dei tre articoli fondamentali (il terzo è la costituzione repubblicana) necessari alla realizzazione della pace perpetua: il «diritto cosmopolitico» (che in realtà consiste soltanto nel diritto di ciascun uomo a recarsi in paesi stranieri per praticarvi i propri commerci) estende la conoscenza reciproca delle nazioni e prelude all’instaurazione di legami federativi. Nel 19° sec., con il radicamento del principio di nazionalità nella coscienza dei popoli, il c. entra in una fase di declino. Quanto all’internazionalismo marxista, esso è concettualmente distinto dal c., come dimostra il fatto che in quest’ultimo i marxisti vedranno l’espressione ideologica degli interessi di classe della nascente borghesia.

Vedi anche
stoicismo Nella storia del pensiero antico, la dottrina e la tradizione che si collega a Zenone di Cizio e alla sua scuola, così chiamata perché Zenone e i suoi successori usavano adunarsi nella Stoà Poikìle. 1. Periodizzazione Storicamente nella scuola stoica si possono distinguere tre grandi periodi. Il primo, ... Licenidi Una delle più numerose famiglie di Lepidotteri Eteroneuri con circa 6000 specie. Cosmopolita, presenta spiccato dimorfismo sessuale, con maschi colorati vistosamente e femmine di colore bruno-grigiastro. L’apertura alare è di 20-35 mm. I bruchi di alcune specie hanno sull’11° segmento una ghiandola il ... Papilionidi Famiglia cosmopolita di Insetti Lepidotteri che comprende oltre 600 specie di farfalle (tra le quali il macaone e l’apollo), con vivaci disegni e colorazioni vistose. Hanno ali grandi, le posteriori, in molti casi, provviste di una espansione (detta coda), di varia forma e di diversa, spesso notevole, ... Ninfalidi Famiglia di Insetti Lepidotteri Papilionoidei, comprendente circa 6000 specie di farfalle diurne riunite in 550 generi. Cosmopolite, di media taglia, zampe anteriori molto corte o trasformate in ‘cuscinetti’ pelosi per la pulizia delle antenne, e posteriori prive di sprone mediano. I bruchi sono per ...
Altri risultati per cosmopolitismo
  • cosmopolitismo
    Dizionario di Storia (2010)
    Orientamento di pensiero che attribuisce a ciascun individuo la cittadinanza del mondo, ritenendo irrilevanti le differenze tra le nazioni. In tal senso il c. si contrappone al nazionalismo e rimanda agli ideali universalistici di fraternità e uguaglianza. Le sue prime tracce apparvero in Grecia, quando ...
  • cosmopolitismo
    Enciclopedia on line
    In filosofia, l’atteggiamento per cui i cinici negarono ogni importanza alle divisioni statali, in quanto ogni particolare ordinamento politico appariva loro di ostacolo all’autarchica libertà dell’individuo posta a base di ogni valutazione. Il motivo del c. fu ripreso anche dagli stoici, considerando ...
  • cosmopolitismo
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Marzia Ponso Essere cittadini del mondo Il cosmopolitismo è un indirizzo di pensiero che attribuisce a ciascun individuo la cittadinanza del mondo, ritenendo irrilevanti le distinzioni politiche, etniche, culturali o religiose tra le nazioni. Alla base del concetto vi è l'idea che tutti gli esseri ...
  • Cosmopolitismo
    Enciclopedia delle scienze sociali (1992)
    Massimo Mori Definizione del concetto Il termine 'cosmopolita' risale alla scuola cinica antica, all'interno della quale esso compare per la prima volta in Diogene di Sinope che, secondo quanto riferisce Diogene Laerzio (VI, 63), interpellato sulla sua provenienza, rispose di essere ϰοσμοπολίτηϚ. Nel ...
Vocabolario
cosmopolitismo
cosmopolitismo s. m. [der. di cosmopolita]. – 1. Tendenza a considerare sé stesso e tutti gli altri uomini come cittadini di un’unica patria, il mondo; in senso più ampio, dottrina della fratellanza universale, corrente ideale che non ammette...
cosmopolìtico
cosmopolitico cosmopolìtico agg. [der. di cosmopolita] (pl. m. -ci). – Di cosmopolita, del cosmopolitismo: idee, tendenze, correnti c.; abitudini c.; interessi cosmopolitici.
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