Vedi COSTANTINA dell'anno: 1959 - 1994
COSTANTINA
Città dell'Africa romana, in Algeria, situata sopra un'alta roccia calcarea elevata al disopra della pianura e isolata da un profondo vallone. Era stata fino a questi ultimini anni identificata con Cirta, capitale della Numidia; ma recentemente taluni studiosi hanno pensato di identificare Cirta con la località tunisina di Kef, in base alle indicazioni geografiche e topografiche fornite da Sallustio nel Bellum Iugurthinum. Costantina sarebbe invece sul luogo di una città punica, Sarim Batim, cui, in età augustea, sarebbe stato cambiato il nome in Colonia Iulia Iuvenalis Honoris et Virtutis Cirta.
Qualunque sia stato il suo nome antico C. ha dato notevoli rinvenimenti sia d'età punica sia d'età romana.
Del periodo preromano è un ritrovamento recente assai interessante: il santuario punico di el-Hofra, che ha restituito oltre cinquecento stele con dediche in punico e neopunico (solo poche sono scritte in greco e in latino) con invocazioni e dediche a Ba῾al-Hammon e a Tanit. Per lo più le stele recano simboli (triangolo, cerchio, caduceo, palma, ecc.) ché sono comuni alle stele puniche votive, ma due si distinguono perchè recano rozzamente scolpita la figura di Ba῾al-Hammon. Queste vestigia puniche si trovano nei pressi della città moderna, quelle romane, invece, coincidono col centro dell'abitato odierno, sicché ne è difficile, per non dire impossibile, l'esplorazione. Proprio in corrispondenza dell'odierna Casbah, durante lavori di costruzione nel 1840-42, vennero in luce resti di due templi pagani - uno dei quali era stato trasformato in basilica cristiana - grandi cisterne, tratti di mura e numerosi resti architettonici ed epigrafici. Probabilmente in questi due templi, l'uno maggiore e l'altro minore, affiancati, si debbono riconoscere i resti del Capitolium la cui esistenza è documentata da alcune iscrizioni che ne elencano i tesori (tra l'altro una statua argentea di Giove vincitore, recante in mano un globo sormontato dalla Vittoria). Se tale identificazione è probabile, si deve supporre che al tempio maggiore se ne affiancasse un terzo, simile al minore, secondo una disposizione analoga a quella che si vede a Sufetula.
La zona della Casbah doveva corrispondere all'antico Foro circondato di portici e in cui sorgeva un monumento consacrato alla Fortuna di Settimio Severo. Al Foro si giungeva lungo una via fiancheggiata da statue e vi si elevava l'arco trionfale, eretto, nel 210 dall'edile Cecilio Natale in onore di Settimio Severo e Caracalla. L'arco era sormontato da un tetrastilo con una statua in bronzo consacrata alla "bontà di Caracalla", mentre altre due statue, della "Sicurezza del secolo" e della "Virtù dell'imperatore" completavano la decorazione.
Non molte sono le statue rinvenute negli scavi delle moltissime che decoravano i varî edifici della città, di cui si ha notizia particolareggiata dalle iscrizioni: una statua della Tyche, una di Giulio Cesare (C. I. L., vii, 7019), una di Commodo (C. I. L., viii, 6994), una a Giulia Domna, due a Costantino, una a Graziano e altre. Tra le statue rinvenute ne va segnalata una, bellissima, di Vittoria conservata nel museo di Costantina.
Bibl.: C. Vars, Cirta, Parigi 1895; M. R. de Blanchère, Musée de Constantine, Parigi 1892; A. Berthier-J. Juillet-R. Charlier, Le "Bellum Iugurthinum" de Salluste et le problème de Cirta, Costantina 1949; R. Charlier, La Numidie vue par Salluste. Cirta Regia: Constantine ou le Kef?, in Ant. Class., XIX, 1950, pp. 289-307; J. Juillet, in Bulletin de la Société Nat. des Antiquaires de France, 1848-1849, pp. 203-213; M. Cagiano de Azevedo, I "Capitolia" dell'impero romano, in Memorie Pont. Acc. Arch., S. III, V, 1940, p. 56; A. Berthier-R. Charlier, Le Sanctuaire punique d'El-Hofra à Constantine, Parigi 1955.