Famiglia di attori dei secc. 17º e 18º. Costantino (n. Verona 1634 circa) era nel 1668 nella compagnia del duca di Modena e vi recitava con il nome di Gradellino; con lui sua moglie Domenica nelle parti di servetta con il nome di Corallina. Fu chiamato a Parigi al Théâtre-Italien dove esordì come primo zanni nel 1687; ebbe l'incarico di attendere alla parte musicale delle rappresentazioni. Il primo figlio Angelo (Verona 1654 circa - ivi 1729) recitò in Italia come Arlecchino; chiamato a Parigi, inventò un nuovo tipo, quello di Mezzettino, che ebbe gran successo; morto Domenico Biancolelli, lo sostituì nel 1688 con l'abito e la maschera di Arlecchino, conservando però il nome di Mezzettino, ormai famoso. Dopo la soppressione della compagnia italiana di Parigi (1697), fu a Brunswick, quindi al servizio di Augusto II re di Polonia ed elettore di Sassonia che, dapprima con lui generoso, per un intrigo lo tenne prigioniero per venti anni nel castello di Königstein; liberato, fu a Verona, in Spagna, a Parigi di nuovo sulle scene nel 1729, poi in patria; pubblicò (1695) la Vie de Scaramouche (Tiberio Fiorilli). Secondo figlio di Costantino fu Giovanni Battista (Verona 1656 circa - La Rochelle 1721 circa), amoroso nella compagnia del duca di Modena col nome di Cintio, dal 1688 alla Comédie-Italienne, poi secondo primo amoroso con il nome di Ottavio, ballerino perfetto e ottimo musicista; nel 1697 di ritorno a Verona, poi di nuovo impresario a Parigi. Figlio di Angelo, Gabriele (n. Verona - m. Venezia 1757), anch'egli Arlecchino, capocomico al servizio di Carlo di Borbone a Napoli nel 1734, poi a Palermo. Figlia di Giovanni Battista, Anna Elisabetta (1679-1754), che sposò nel 1708 Carlo Virgilio Romagnesi di Belmont e recitò dal 1729 al 1746 alla Comédie-Italienne. Il figlio naturale di Giovanni Battista, Antonio detto il Tegna (Padova 1694 circa - Dresda 1764), come Arlecchino recitò nella compagnia di G. Imer al teatro S. Samuele di Venezia, fu poi alla Comédie-Italienne nel 1739-40, applaudito, più che per le sue qualità di attore, per le sue abilità acrobatiche, quindi in Sassonia e in Polonia al servizio di Augusto III.