BARBELLA, Costantino
Scultore, nato a Chieti il 31 gennaio 1852, morto a Roma, ove visse, il 5 dicembre 1925. Limitandosi quasi esclusivamente alla scultura cosiddetta di genere, il B. seppe nobilitarla con la fattura onesta e preziosa, con l'amore per quella sua gente di Abruzzo che rivive nei suoi marmi un po' leziosi talvolta, mai volgari. Gabriele d'Annunzio, che al B. ha dedicato alcune pagine giovanili, definisce il tipo femminile prediletto dall'artista "una fanciulla che ha quelle grâces menues et grassouillettes così care a certi artefici di terrecotte del sec. XVIII e specialmente a Clodion e ai suoi discepoli". A La canzone d'amore, ammiratissima all'esposizione napoletana del 1877 e lodata dal Duprè, seguirono La confidenza esposta a Parigi, L'Aprile (ora nella Galleria nazionale di Roma), La partenza del coscritto, il Ritorno del soldato esposti a Roma ed altre opere innumerevoli, e i busti di Mascagni e di Braga, esposti a Venezia nel 1899. Sono sue opere giovanili le statue che ornano il teatro di Chieti.
Bibl.: V. Biondi, Artisti Abruzzesi, Napoli 1883, pp. 77-78; A. R. Willards, History of modern Italian art, Londra 1898, pp. 177-179; G. d'Annunzio, in La Tribuna, 3 giugno 1886, e in Il Mattino, 6 ottobre 1892; Lo scultore C. B., in Regina, IV (1908), nn. 11-12; A. Colasanti, La Galleria nazionale d'arte moderna in Roma, Milano 1923, p. 11.