BATTINI, Costantino (al secolo Lazzaro Agostino)
Nacque a Lerici, dove il padre Niccolò era medico, il 13 ott. 1757. La madre, Maria Domenica Bonifazi, alla morte del marito condusse gli orfani a Fivizzano, luogo d'origine della famiglia. Aiutato dallo zio, il servita Filippo Battini, frequentò la scuola dei minori osservanti e poi, a Firenze, entrò nel convento della SS. Annunziata, dei servi di Maria, dove iniziò il noviziato il 5 nov. 1772. Studiò lettere sotto la guida del p. Alessio Cianfogni; ordinato sacerdote, ebbe l'incarico di insegnare filosofia agli alunni dell'Ordine nel convento di Firenze. Dal p. Domenico Adami, che teneva la cattedra di teologia dommatica nell'università di Pisa, fu indirizzato allo studio della teologia, ma anche dell'archeologia e della numismatica. Nel 1792 entrò a far parte della Società Colombaria di Firenze. Nel 1799 dal generale P.L. Gaultier de Keweguen, che aveva occupato Firenze, con altri ostaggi fu condotto nella fortezza di Livorno e di là a Genova e a Digione, dove fu trattenuto per quattro mesi. Tornato a Firenze riprese gli studi, ma quando il Regno di Etruria divenne dipartimento francese, e con decreto dell'aprile 1808 furono soppresse le corporazioni religiose in Toscana, il B. lasciò il convento dell'Annunziata. Rifugiatosi nel 1812 a Cortona e fatto rettore di quel seminario, continuò la sua opera di educatore e di studioso.
Sono di questo periodo alcune dissertazioni, tra le quali quella Sulla moneta medicea del 1592 rappresentante la SS. Annunziata, letta alla Società Colombaria nel 1813 e pubblicata l'anno seguente, con la quale rivendicò agli Italiani l'invenzione del conio della moneta sul bordo. Dopo la Restaurazione fu deputato, come vicario generale apostolico, per il riordinamento del suo istituto e da Ferdinando III fu chiamato a leggere teologia dommatica nell'università di Pisa. Conoscitore di lingue orientali, scrisse un commentario della Cosmogonia Mosaica (Firenze 1817). e si interessò presso Ferdinando III perché fosse istituita a Pisa la cattedra di lingue orientali. Fu maestro di G. B. Niccolini, dell'orientalista Ippolito Rosellini e di Gino Capponi, il quale, anche da vecchio, ricordava con "amore" la cella del Battini. Nel giugno del 1823, elevato alla carica di vicario generale dell'Ordine, per quanto obbligato a recarsi a Roma, tenne con gravi sacrifici la cattedra di Pisa. Sul declinare della vita scrisse l'Apologia dei secoli barbari, (Pesaro 1823).
L'opera, che era una rivalutazione d'insieme del Medioevo perfino negli aspetti deteriori, suscitò molto scalpore e diede luogo a polemiche. Il B. fu considerato dai contemporanei come un cieco adoratore dell'epoca medievale. Il Capponi, nella sua corrispondenza, giudicò il libro come un vero torto al paese; né meno aspre furono le censure del Giordani. In realtà l'Apologia (cui il B. fece seguire una Conferma all'Apologia dei secoli barbari, Pesaro 1824) concepita e dettata con intendimenti retorici non è notevole per rigore scientifico, e tuttavia può essere indicativa della polemica sul Medioevo nel momento in cui il sentimento liberale nazionale si proponeva lo studio dei tempi oscuri con uno stato d'animo nuovo, volto a intenderne il significato in rapporto al presente.
Il B. morì a Pisa il 26 maggio 1832.
Opere oltre a quelle ricordate: Compendio della vita di s. Giuliana Falconieri, Firenze 1803; Laudatio Iulii Antonii Roboredi..., ibid. 1805; Memoria intorno alla vita del p. Andrea Dotti di S. Sepolcro..., ibid. 1807; Illustrazione di una medaglia inedita di Agrippina Iuniore, in Collez. opuscoli scientifici e letterari, XVIII, ibid. 1814; Relazione di un'opera di Mons. Baldi, ibid. 1817; De principiis theologiae naturalis et revelatae summatim collectis, Pisa 1823; De rebus divinis sive de Deo... tractatio, ibid. 1826; De mysteriis Gratiae divinae, ibid. 1827; De cultu sacro dissertatio, ibid. 1829; Theologia dogmatica, Colle (Siena) 1837.
Bibl.: G. Capponi-N. Tommaseo, Carteggio inedito, a cura di I. Del Lungo e P. Prunas, Bologna 1911, I, p. 38; A. Renzi, recens. all'Apologia..., in Antologia, Firenze maggio 1823, pp. 195-203; P. Giordani, Il peccato impossibile, Macerata 1823, p. 10; P. Tonini, Elogio del p. C. B., Firenze 1861; M. Tabarrini, Gino Capponi e i suoi tempi, i suoi studi, i suoi amici: memorie, Firenze 1879, pp. 14 s.; Lettere di Gino Capponi e di altri a lui, a cura di A. Carraresi, Firenze 1882-90, I, p. 156; IV, p. 286; V, p.299; G. Sforza, B. C., in Continuazione ed aggiunte alla biblioteca modenese del Tiraboschi, in Atti e Mem. d. Dep. di st. patria per le prov. modenesi, s. 6, I (1908), pp. 140-149; B. Croce, Storia della storiografia italiana nel secolo XIX, I, Bari 1930, p. 113; G. Mazzoni, L'Ottocento, Milano 1949, p. 1110.