BESCHI, Costantino Giuseppe
Missionario nato a Castiglion delle Stiviere l'8 novembre 1680; entrò a diciott'anni nella Compagnia di Gesù e fu avviato alle missioni orientali. Nel 1710 fu mandato alla residenza di Madura, e vi mise in pratica la saggia politica dell'Ordine, adattandosi, fin dov'era possibile, alle costumanze del paese, per venire rapidamente in contatto con le classi dirigenti e penetrare l'anima del popolo. Persuasosi della necessità di possedere bene le lingue, si diede allo studio del sanscrito, del telenga e del tamil, e in meno di cinque anni riuscì a parlarli alla perfezione. La sua dottrina e il suo tatto gli meritarono la fiducia degli stessi sovrani locali, e uno di questi lo elesse a suo consigliere. Caduto però nel 1740 il protettore, il B. fu costretto a riparare in territorio olandese, e qui, a Mannar (Ceylon), venne a morte nel 1742.
Il B. fu uno dei più colti missionarî gesuiti: a lui spetta incontestabilmente il merito di aver svelato agli occidentali la lingua tamil. Dopo averla studiata per più di vent'anni, il B. ne lasciò grammatiche e dizionarî che rimasero, si può dire fino ai nostri giorni, fondamentali; cosa tanto più meritoria, in quanto egli fu il primo a fissar norme e principî in un campo che nessun europeo aveva mai coltivato (vanto a torto attribuito al danese Ziengenbalg, di settant'anni più tardo). In tamil il B. compose anche poemi e trattati, di carattere religioso-morale.