GORINI, Costantino
Nacque a Rimini il 9 genn. 1865 in una famiglia di antiche origini milanesi. Il padre Luigi, ingegnere incaricato della realizzazione della rete adriatica delle ferrovie dello Stato della Chiesa, morì pochi mesi dopo la sua nascita, e la madre, Giuseppina Annoni De' Capitani, sposò in seconde nozze Gaetano Pini, illustre clinico milanese. Ammesso al collegio Ghislieri, si laureò in medicina e chirurgia presso l'Università di Pavia nel 1890.
Dopo un viaggio in Eritrea al seguito di una commissione governativa ivi inviata per studiare e curare il colera, il G. venne assunto come assistente presso i laboratori della direzione generale della Sanità di Roma: dette allora inizio alla sua attività di ricerca scientifica prediletta, lo studio della batteriologia e in particolare della batteriologia applicata al settore agro-alimentare, che avrebbe poi proseguito ininterrottamente per tutta la sua vita. Trasferitosi nel 1893 col titolo di assistente presso l'istituto di igiene dell'Università di Pavia, allora diretto da G. Sormani, l'anno successivo conseguì la libera docenza in igiene. Prestò la sua opera nell'ateneo pavese fino al 1896, quando fece ritorno a Roma come aiuto della sezione batteriologica della direzione generale della Sanità. Nel 1902 venne chiamato a Milano presso la Scuola superiore di agricoltura diretta da G. Körner, che sarebbe in seguito divenuta la facoltà di scienze agrarie della futura Università di Milano, ove fondò il primo laboratorio italiano di batteriologia agraria e venne incaricato del relativo insegnamento. Lasciò la cattedra nel 1935 per raggiunti limiti di età, ma proseguì negli studi e nella ricerca scientifica con immutata alacrità fino a poco prima della sua morte.
Appassionato studioso del mondo microbiologico, allora oggetto di numerose e approfondite ricerche in tutto il mondo, il G. fu autore di importanti osservazioni e scoperte, specialmente riguardanti problemi di fisiologia batterica, che lo imposero all'attenzione della comunità scientifica italiana e internazionale. Fondamentali, soprattutto per la loro ricaduta nel settore agricolo-industriale e lattiero-caseario, furono le sue dimostrazioni del consumo di glucosio con risparmio dell'utilizzazione dei protidi nelle colture batteriche, dell'esistenza di batteri termofili del latte e della loro dissociazione fisiologica, della capacità di coagulare il latte posseduta dai presami batterici, dell'attività glico- e proteolitica di alcune specie legata alle condizioni ambientali e alle loro caratteristiche di vita saprofitica o parassitica. Espose i risultati delle sue ricerche in oltre 200 lavori pubblicati sui più importanti periodici italiani e stranieri.
Dopo le prime ricerche su temi generici di microbiologia e di igiene (ad es., Sulla possibilità di una depurazione rapida dell'acqua per rispetto al colera, mediante i più comuni correttivi; ricerche sperimentali, in Giorn. della Società italiana d'igiene, XV [1893], pp. 389-397; Sopra un nuovo criterio diagnostico del bacillo del tifo, ibid., XVI [1894], pp. 287-290; La sterilizzazione del latte pei bambini; confronto fra vari sistemi di chiudere le bottiglie, in Atti della Associazione medica lombarda, VI [1895], pp. 207-216, e in Riv. internazionale d'igiene, VI [1895], pp. 532-541; Sulla disinfezione degli ambienti mediante la formaldeide, in Il Policlinico, sez. medica, VII [1900], pp. 129-148), condusse una serie di studi sui batteri acido-proteolitici e sulla loro attività fermentativa, di particolare rilievo sia per l'indubbio interesse di ordine teorico-dottrinale dei contributi recati alla conoscenza della fisiologia batterica, sia per la loro preziosa applicazione pratica. Grazie alla sua scoperta che anche alcuni fermenti batterici posseggono la capacità di provocare la coagulazione del latte e ai suoi studi sulla microbiologia del latte e derivati, fu possibile realizzare la corretta messa a punto degli opportuni accorgimenti igienici nella mungitura e nella conservazione del latte e dell'impiego dei fermenti lattici selezionati nell'industria casearia. Tra i suoi numerosi lavori sull'argomento si ricordano: Studi critico-sperimentalisulla sterilizzazione del latte (B. lactis thermophylus e B. lactis niger), in Giorn. della Società italiana d'igiene, XVI (1894), pp. 5-11; Sopra una nuova classedi batteri coagulanti del latte, ibid., pp. 129-141; Sui bacteri dei dotti galattofori delle vacche, in Rendicontidella R. Accademia dei Lincei, cl. di scienze fisiche, matem. e naturali, s. 5, XI (1902), 2, pp. 159-165; I batteri acido-presamigeni del latte in rapporto all'igiene della mungitura, in Rendiconti delR. Istitutolombardo di scienze e lettere, s. 2, XXXIX (1906), pp. 234-241; Le bacillus minimus mammae nouvelle espèce, in Revue générale du lait, VI (1907), pp. 3-9; Studi sulla mungitura meccanica dal punto di vista igienico-batteriologico, in Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, XLII (1909), pp. 3-10; Sulla termoresistenza dei batteri non sporigeni nel latte, ibid., XLVIII (1915), pp. 957-961; Studi sulla produzione igienica del latte. Importanza e controllo della microflora mammaria per la selezione degli animali lattiferi, in Il Policlinico, sez. pratica, XXIII (1916), pp. 1383-1387; Nuovo contributo alla sterilizzazione industriale del latte, in Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, LI (1918), pp. 134-140; Sul comportamento del bacterium coli nel latte, in Rendiconti della R. Accademia dei Lincei, cl. di scienze fisiche, matem. e naturali, XXIX (1920), 1, pp. 114-118; Studies on the biology of lactic acid bacteria; a summary of personal investigations, in Journal of bacteriology, VII (1922), pp. 271-276; Sur les coccus mammaires (Mammococcus) et les coccus analogues (Caseococcus, Enterococcus, Gastrococcus), in Le Lait, VI (1926), pp. 81-97; Batteri acido-proteolitici e termofili nella pasteurizzazione del latte, in Annalid'igiene, XLI (1931), pp. 457-466; Gli acido-proteolitici nella fermentazione gasosa associativa del latte, in Atti della Accademia pontificia delle scienze "NuoviLincei", LXXXVIII (1934), pp. 146-150; Azidoproteolyten und termophilen Bakterienbei der Pasteurisierung der Milch, in Zentrlalblatt für Bakteriologie, Parasitenkunde und Infektionskrankheiten, CXXVII (1933), 1, pp. 357-360. Nell'ambito di questi studi un cenno particolare meritano le indagini condotte dal G. sulla fisiologia e sull'impiego dei fermenti lattici (Il fermento lattico-proteolitico per la batterioterapia gastro-intestinale, in Atti della Società medico-biologica di Milano, III [1910], pp. 3-13; Di un fermento lattico filante (Bacillus casei filans), in Rendiconti della R. Accademia dei Lincei, cl. di scienze fisiche, matem. e naturali, XXI [1912], 1, pp. 472-474; Contributo alla differenziazionedei fermenti lattici, ibid., pp. 790-796; Ulteriori ricerche sull'attività proteolitica dei fermenti lattici, I, L'influenza della temperatura, ibid., XXIV [1915], 2, pp. 369-376; Ulteriori ricerche…, II, L'influenza del substrato, ibid., pp. 470-475; Ulteriori ricerche…, III, L'influenza del modo di sterilizzazione del latte, ibid., XXVI [1917], 2, pp. 195-199; Ulteriori ricerche…, IV, La lattocoltura nella selezione dei fermenti lattico-proteolitici, ibid., pp. 223-227; Ulteriori ricerche…, V, Fenomeni di mutazione fisiologica brusca, ibid., XXX [1921], 1, pp. 312-315) e sul processo di fabbricazione e maturazione dei formaggi (Sulla distribuzione dei batterinel formaggio di grana, in Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, XXXVII [1904], pp. 74-80; Sulla presenza di batteri acido-presamigeni nei formaggi in maturazione, ibid., pp. 939-945; Sulla flora bacterica del formaggio di grana, in Rendiconti della R. Accademia dei Lincei, cl. di scienze fisiche, matem. e naturali, XIV [1905], 2, pp. 396-398; Studi sulla fabbricazione razionale dei formaggigrana (regime igienico e fermenti selezionati), in Boll. ufficiale del Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio, VIII [1909], serie C, II, 2, f. 6, pp. 10-19, pubblicazione in gran parte riassuntiva delle sue esperienze sul tema pubblicate nello stesso Bollettino dal 1904 al 1907; Ricerche sui cocchi acido-presamigeni del formaggio (Micrococcus casei acido-proteolyticus I e II), in Rendiconti della R. Accademia dei Lincei, cl. di scienze fisiche, matem. e naturali, XIX [1910], 2, pp. 150-158; Recherches sur les coccus producteurs d'acide et de présure du frômage (M. casei acido-proteolyticus I et II), in Revue générale du lait, VIII [1909-10], pp. 337-346).
Il G. approfondì ed estese le sue ricerche sulle chimasi batteriche, che di fatto avevano inaugurato gli studi sull'enzimologia batterica (Il fermento coagulante del bacillo prodigioso, in Riv. d'igiene e sanità pubblica, IV [1893], pp. 549-558), e sui batteri acido-proteolitici, esponendole in numerosi lavori: Sulla diffusione della proprietà di fermento misto fra i batteri patogeni, in Zymologica echimica dei colloidi, II (1927), pp. 97-104, e in Il Policlinico, sez. pratica, XXXV (1928), pp. 175-182; Sulla diffusione della proprietà acido-proteolitica frai batteri patogeni, in Giorn. di batteriologia ed immunologia, III (1928), pp. 26-37; Sul metabolismo degli acidoproteoliti, in Arch. di scienze biologiche, XII (1928), pp. 322-328; Sulle chimasi batteriche, in Atti della Accademia pontificia delle scienze "Nuovi Lincei", LXXXIII (1930), pp. 66-69; La chimasi del Bacterium prodigiosum, in Boll. della Società italiana di biologia sperimentale, IV (1930), pp. 517 s.; Sulla produzione di chimasi presso i batteri parassiti, in Rendiconti del R. Istituto lombardo discienze e lettere, LXV (1932), pp. 709-716; Un metodo per svelarela produzione chimasica presso i batteri, in Atti della Accademia pontificia dellescienze "Nuovi Lincei", LXXXVI (1932), pp. 48-54, e in Archiv für Mikrobiologie, IV (1933), pp. 123-130; Enzymatic grouping of bacteria, in Mycopathologia et mycologiaapplicata, V (1950), pp. 102-116. Nel settore agricolo, una fra le più importanti acquisizioni di questi studi, con grande rilievo pratico, fu la individuazione dei particolari processi biologici che si svolgono nei foraggi insilati, che gli consentì di distinguere silaggi a microflora butirrica e silaggi a microflora lattica, ad azione rispettivamente dannosa e benefica per il bestiame e, conseguentemente, per il caseificio: illustrò le sue ricerche in proposito in una serie di lavori pubblicati su Annuario dell'Istituzione agraria Ponti, nei volumi dal V (1904) al XII (1915) e le riassunse poi in L'influenza della temperatura sulla microflora del fieno. Fieni lattici e fieni butirrici, in Rendiconti della R. Accademia dei Lincei, cl. di scienze fisiche, matem. e naturali, XXXIII (1914), 1, pp. 984-988; Per la conservazione dei foraggi con fermenti selezionati, in Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, LI (1918), pp. 698-711; Studi sui silò lattici in base alla fisiologia microbica, ibid., LII (1919), pp. 192-205; Nuovo contributo ai silos lattici, ibid., LIII (1920), pp. 407-414; Sulla microflora del silo italiano, in Rendiconti della R. Accademia dei Lincei, cl. di scienze fisiche, matem. e naturali, III (1926), 1, pp. 629-632; Silo, in Enc. Italiana, XXXI, pp. 779-781.
Membro di numerose società scientifiche italiane e straniere, il G. godette di notorietà scientifica internazionale e ricevette numerosi riconoscimenti: lauréat dell'Institut de France, vinse il gran premio dell'Esposizione di Milano nel 1906, la medaglia d'oro dell'Esposizione internazionale di Torino nel 1911, il premio Reale per la biologia dell'Accademia nazionale dei Lincei nel 1915, nonché i premi Santoro della stessa Accademia (1911), Bellion (1913), Philipeaux (1922); nel 1923 ricevette anche la medaglia d'oro dell'Académie d'agriculture de France.
Aveva sposato Lucia, figlia di Giovanni Briosi, professore di botanica presso l'Università di Pavia, dalla quale ebbe i figli Giovanni, Isa, Luigi e Lidia, quest'ultima devota depositaria delle memorie paterne e familiari.
Il G. morì a Milano il 3 sett. 1950.
Fonti e Bibl.: Necr. in Annali di microbiologia, IV (1951), pp. 113-123; Università degli studi di Milano. Annuario a.a. 1950-51 e 1951-52, Milano 1953, pp. 161-167; World who's who in science, Hannibal, MO, 1968, p. 682; Enc. Italiana, Appendice I, p. 682. Si ringrazia Giovanni Gorini per la collaborazione offerta nella stesura della voce e per averci messo a disposizione tanto il materiale d'archivio quanto la propria testimonianza e i propri ricordi sulla personalità e sul profilo scientifico del Gorini.
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