COSTANZA (Constanţa; A. T., 79-80)
Città e porto marittimo principale della Romania sul Mar Nero (costa della Dobrugia). Antica Tomis dei Romani, si crede sia stata il luogo d'esilio di Ovidio. Dal censimento del 1912 sono risultati 27.000 ab.; oggidì la sua popolazione è calcolata di 65.000 ab. (Romeni in maggioranza, poi Greci, Ebrei, Armeni, Turchi). Capoluogo del dipartimento omonimo, sede del corpo d'armata della Dobrugia, essa possiede una corte d'appello e un vescovato ortodosso. Copre una superficie di 574 ettari, escluso il porto; dalla massa compatta delle sue case bianche e rosse si slanciano varî minareti: nel complesso ha il carattere di una città orientale. Essa è posta su uno dei pochi promontorî che interrompono la costa rettilinea e inospitale della Dobrugia.
È questo un promontorio occioso, che ha la superficie appiattita, e che cade da una ventina di metri d'altezza sul mare formando una scogliera quasi a picco. Si possono distinguere nella città tre quartieri. Il più antico copre la maggior parte del promontorio; le sue strade sono strette, tortuose, le case sono di uno o due piani, e ricordano molto le case turche; possiede alcune moschee turche prive di stile, una chiesa ortodossa, molto bella, sinagoghe, una chiesa armena e la statua di Ovidio, eretta nella piazza centrale, dalla quale s'irradiano le strade principali. Il quartiere nuovo si è sviluppato verso l'interno, fino ai versanti di una vallata quasi sempre secca, che corre da N. a S. La parte più vicina alla vecchia città presenta strade larghe e monotone che s'incrociano ad angolo retto.
Costanza nell'antichità fu, senza dubbio, una delle città che si allineavano sulla costa della Dobrugia, oggi quasi deserta. Scavi recenti hanno tratto alla luce, a poca distanza dalla città, resti importanti, fra i quali quelli di una torre e di un vallum romano. Nulla si conosce di questa città per il Medioevo. L'epoca della dominazione dei Turchi, i quali imposero il loro predominio sul Mar Nero, fu per essa un periodo di decadenza. Dalla metà del sec. XVI fino al principio del XIX fu solamente uno scalo marittimo. Si sviluppò liberamente solo dopo il 1878, quando il Congresso di Berlino ebbe confermata la cessione della Dobrugia ai Romeni. Ora è stazione balneare, porto e piazza commerciale di notevole importanza.
Lungo il mare, sul promontorio su cui è costruita la vecchia città, si è formata una stazione balneare, con ville, un casino, dei palazzi, un boulevard. Grazie alla vicinanza di Bucarest, che si trova solo a 5 o 6 ore di treno espresso, essa attira molti bagnanti, per quanto sia sprovvista di spiaggia. Questa si trova a 6 km. a N., a Mamaia, che è collegata a Costanza per mezzo di un tram a vapore ed è costruita su un cordone di sabbia.
L'esistenza del porto ha fatto di Costanza una piazza importante di commercio, dove tutte le banche di Bucarest hanno le loro succursali. Il porto si trova a S. della penisola, in un intaglio a metà colmato e molto mal riparato dai venti. Esso comprende un bacino di 60 ettari e un avamporto di 15 ettari, il tutto protetto da moli. La parte S. del bacino è un porto militare, poiché a Costanza staziona la piccola flotta romena. La parte N. è riservata al traffico dei viaggiatori, ed è il punto di partenza delle linee regolari di navigazione romene, francesi, egiziane, italiane, americane verso Costantinopoli, l'Asia Minore (Beirut e Giaffa), l'Egitto, l'Italia, la Francia, gli Stati Uniti. L'altra parte del porto è destinata al movimento delle merci, soprattutto a quello del petrolio e grano. Essendo in comunicazione ferroviaria diretta con il Danubio (a Cernavoda) e con Bucarest, Costanza fa la concorrenza a Galaţi e a Brăila nell'esportazione del grano romeno. Due silo, di una capacità di 30.000 tonn. ognuno, occupano 18.000 mq. sulle banchine: il carico si fa direttamente dal silo sul piroscafo. A qualche chilometro a S. è il porto del petrolio, con due serbatoi d'una capacità totale di 150.000 tonn., che una conduttura unisce alla regione petrolifera valacca. Il traffico del porto non raggiunge i 2 milioni di tonnellate; ché risente della mancanza di macchinario e delle comunicazioni non facili con l'interno. Tuttavia, grazie alla sua situazione, il porto di Costanza sembra dover prendere vantaggio sui porti di Galaţi e Brăila, che lottano penosamente con l'insabbiamento delle bocche del Danubio.