MAZZONI, Costanzo
– Nacque ad Ascoli Piceno il 4 dic. 1823 da Giacomo e da Regina Franchini Ferrarese, in una famiglia di origine bolognese.
Dopo aver concluso i primi studi, si iscrisse alla facoltà medico-chirurgica romana della Sapienza e, allievo di B. Titocci e di G. Baccelli rispettivamente per le cliniche chirurgica e medica, si laureò in chirurgia nel 1846. Superò poi brillantemente il concorso per i posti di decano delle grandi corsie e di primo assistente alle cliniche nell’ospedale di S. Giacomo in Augusta – allora sede dell’insegnamento universitario di clinica chirurgica – risultando vincitore del premio G. Sisco e di una medaglia d’oro. Successivamente si recò a Bologna a completare i corsi di medicina, conseguendovi la laurea nel 1849; in quegli anni ebbe anche occasione di visitare gli ospedali e le cliniche di Milano, Torino e Firenze. Fatto ritorno a Roma, partecipò ai fatti d’armi della Repubblica del 1849: dopo aver prestato soccorso ai feriti a Velletri, fu promosso sul campo chirurgo aiutante maggiore e destinato alle ambulanze di porta S. Pancrazio.
Da quell’anno, e per un triennio, esercitò le funzioni di chirurgo sostituto presso gli ospedali romani di S. Giovanni (l’allora Arcispedale del Ss. Salvatore ad Sancta Sanctorum) e di S. Maria della Consolazione.
Il servizio prestato in questo nosocomio, tradizionalmente destinato a recare soccorso chirurgico alle vittime di gravi accidenti e traumatismi, gli offrì l’occasione di illustrare i delicati interventi vascolari eseguiti in tre casi in una pubblicazione dedicata al cardinale C.L. Morichini, presidente della Commissione degli ospedali romani: Osservazioni di allacciatura delle arterie ascellare, radiale, e tibiale posteriore, in Giorn. arcadico di scienze, lettere ed arti, 1852, vol. 129, pp. 5-25. Allo scritto fece seguire (pp. 25-27) una Appendice riguardante la descrizione di una anomalia dell’origine di alcune arterie dall’arco aortico, osservata presso il S. Giovanni.
Nel 1852 il M. si recò a perfezionarsi nella facoltà medica di Parigi, dove per tre anni approfondì gli studi di medicina operatoria presso gli ospedali Hôtel Dieu, Pitié e Lariboisière sotto la guida di grandi chirurghi quali J.-F. Malgaigne, A. Nélaton, A.-A. Velpeau. Durante il soggiorno nella capitale francese conobbe il nobile romano A. Torlonia, che, valutandone subito positivamente le doti umane e professionali, gli propose di divenire chirurgo della sua famiglia.
Tornato a Roma nel 1855, vi si affermò ben presto come il migliore chirurgo del momento. Nel 1859, rifiutata l’offerta del governo pontificio di guidare in qualità di chirurgo militare capo le ambulanze destinate ad Ancona e a Perugia, accettò invece l’incarico affidatogli da Torlonia di dirigere il piccolo ospedale oftalmico da lui fondato in Roma nel 1850 a beneficio degli indigenti.
Provetto e ardito operatore specialmente nei settori chirurgici ortopedico, urologico e ginecologico, divulgatore a Roma dei metodi dell’antisepsi e dell’asepsi chirurgica, pubblicò numerose relazioni dei più importanti interventi eseguiti, tra le quali si ricordano: Stato di ablazione completa dell’osso mascellare superiore - Riflessioni patologico-cliniche, in Bull. delle scienze mediche, s. 4, IX (1858), pp. 241-256; Emigrazione incruenta di un corpo mobile dall’articolazione del ginocchio sinistro, e sua definitiva estirpazione, in Giorn. medico di Roma, I (1865), pp. 35-51; Estirpazione di un corpo estraneo dalla vescica orinaria (grande forcinella di ferro da testa), ibid., pp. 374-378; Le pietre in vescica debbono essere operate sempre?, ibid., pp. 517-525; Fistole vescico-vaginali operate col metodo americano, ibid., pp. 717-728; Due casi di estirpazione di fibromi contenuti nell’utero, ibid., II (1866), pp. 95-104; Callo deforme nel terzo inferiore della gamba sinistra con accorciamento de’ muscoli estensori del piede corretto mediante resezione e tenotomia, ibid., pp. 142-150; Serramento delle mascelle per tessuto cicatriziale con perdita di sostanza delle parti molli, ibid., pp. 591-598, in collab. con F. Savi; Raddrizzamento istantaneo di un’anchilosi angolare vera, incompleta del ginocchio destro con semilussazione all’esterno ed all’indietro della tibia, ibid., pp. 688-694; Sopra una fistola vescico-vaginale sanata colla protesi meccanica nella clinica dell’Ist. di perfezionamento di Firenze. Considerazioni, ibid., III (1867), pp. 407-414; Di alcuni calcoli della porzione profonda dell’uretra, ibid., pp. 741-746. Assunta la direzione del piccolo ospedale Torlonia, il M. si fece apprezzare anche in oftalmologia, pubblicando una serie di lezioni che ne misero in evidenza l’elevato livello di preparazione raggiunto nella specialità: Sulla diottrica fisiologica e patologica (Lezioni fatte nello stabilimento oftalmoiatrico Torlonia), ibid., IV (1868), pp. 27-39, 92-102, 145-153, 257-277, 321-342, 385-401, 641-657.
Dopo aver partecipato nel 1867 al congresso medico di Parigi, nel quale intervenne sul tema della profilassi degli incidenti mortali nei grandi interventi chirurgici, nel 1869 il M. si recò in visita agli ospedali di Londra, riportandone impressioni che giudicò degne di essere pubblicate (Una visita agli ospedali di Londra ricordata al chiarissimo dott. Feliciani, in Arch. di medicina, chirurgia ed igiene, I [1869], pp. 33-44, 79-92, 175-193, 219-231, 285-301, 341-354). Chiamato nel 1871 alla direzione amministrativa dell’ospedale S. Giovanni, vi promosse l’avvio di una serie di riforme. Nel 1872, superato il relativo concorso, assunse come professore straordinario la direzione della cattedra di clinica chirurgica dell’Università di Roma, succedendo a G. Corradi; dal 1875-76, e per i seguenti due anni accademici, fu inoltre titolare dell’insegnamento di patologia speciale chirurgica, che era stato istituito nell’università romana nel 1870-71. Nel 1879, infine, divenne professore ordinario di clinica chirurgica. Fece inoltre parte del Consiglio superiore di sanità, del quale fu vicepresidente nel 1879 e presidente nel 1881.
Il M., grazie alla sua preparazione e alla sicura capacità operatoria, seppe dare il primo, nuovo impulso alla clinica romana, della cui attività lasciò vive descrizioni (Cinque mesi di clinica chirurgica nella R. Università di Roma, Roma 1873; Anno quarto, quinto, sesto e settimo di clinica chirurgica nella R. Università di Roma, ibid. 1878; Anno ottavo, nono e decimo di clinica chirurgica nella R. Università di Roma, ibid. 1884). Illustrò interessanti casi osservati e i più importanti e innovativi interventi eseguiti in 60 pubblicazioni, tra le quali: Estirpazione completa dell’omoplata destro resezione della testa e del collo dell’omero con conservazione dell’arto, in Gazzetta medica di Roma, III (1877), pp. 61-64; Dell’ischemia artificiale, ibid., IV (1878), pp. 109-114; Resezione sottotrocanterica del femore sinistro. Sequestrotomia secondaria e parziale della diafisi in via di guarigione, ibid., V (1879), pp. 1-4; Fistola stercoracea per ernia inguinale strozzata e gangrenata in via di guarigione: nuova apparizione di fenomeni di strozzamento, ibid., pp. 85-89; Gangrena secca per principio settico velenoso inoculato, in Bull. della R. Acc. medica di Roma, VI (1880), 2, pp. 2-5; Sequestro necrotico della branca destra del mascellare inferiore; estrazione, in Medicina e chirurgia, I (1880), pp. 82-84; Estirpazione del corpo dell’utero retroflesso, in Bull. della R. Acc. medica di Roma, VII (1881), pp. 286-291; Un nuovo processo di cura della fistola jo-tiroidea, ibid., pp. 112-115; Jodol nella pratica chirurgica, in Bull. della Soc. Lancisiana degli ospedali di Roma, V (1885), 3, pp. 50-57.
Da tempo sofferente di una cardiopatia, il M. morì a Roma il 5 febbr. 1885.
Fonti e Bibl.: Necr., in Gazzetta degli ospitali, VI (1885), pp. 217-219; in Gazzetta medica di Roma, XI (1885), pp. 73-86; in The Lancet, 1885, vol. 1, pp. 318 s.; in R. Università degli studi di Roma. Annuario scolastico 1885-86, Roma 1886, pp. 141-144; G. Stopiti, M. prof. comm. C., Roma s.d.; T. Zannoni, C. M. (1823-1885) - Ascoli Piceno, in Minerva medica, XLVIII (1957), pp. 3958 s.; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, pp. 204, 213 s., 370; II, p. 509; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte…, IV, pp. 141 s.; Enc. Italiana, XXII, p. 657.