costì
Nei due passi dell'Inferno in cui appare (III 88 E tu che se' costì, anima viva, / pàrtiti da cotesti che son morti, e XIX 52-53 Se' tu già costì ritto, / se' tu già costì ritto, Bonifazio ?) la vicinanza tra chi parla e la persona cui questi si rivolge viene indicata con la schiettezza colloquiale, se non popolaresca, di questo avverbio di stato in luogo, da cui deriva ‛ costinci ' (v.); il rapporto fra c. e ‛ cotesti ', osservabile in If III 88-89, non manca nel Boccaccio (Dec. VIII 5 12 " innanzi che cotesto ladroncello, che v'è costì dallato, vada altrove ") e nel Sacchetti (LXVIII " A che picchi tu costì cotesto sasso? "), e si è fuso nel ‛ codesto [o ‛ cotesto '] c. ' del toscano parlato.