costituzionalismo
Complesso dei principi che caratterizzano la forma di governo detto costituzionale, che sorge in reazione allo Stato assoluto e ha il suo ordinamento regolato con norme stabili, scritte, contenute appunto in una , carta o statuto. Con il c., al concentramento di tutto il potere statale nelle mani del monarca si sostituisce la «divisione dei poteri» (esecutivo, legislativo e giudiziario); il popolo è chiamato a partecipare alla vita politica e l’attività dei governanti deve essere informata ai principi della pubblicità e della responsabilità. Scopo primario del c. è la garanzia della libertà dell’individuo; attraverso la sottomissione del potere politico alla legge, infatti, esso mira a garantire ai cittadini l’esercizio dei diritti individuali, ponendo lo Stato in condizione di non poterle violare. Storicamente, il c. si sviluppa nel Medioevo sul ceppo delle antiche istituzioni rappresentative, delle assemblee dei ceti. La prima forma di Stato costituzionale si realizzò nel 1689 in Inghilterra, quando Guglielmo III d’Orange accettò dal Parlamento, insieme alla corona, una Dichiarazione dei diritti che fissava i limiti del potere regio. L’età aurea del c. coincide con il sec. 19°; i suoi presupposti ideologici si trovano nella tradizione britannica e nel pensiero di C.-L. de Montesquieu. Il moderno c. nasce in America, nel 1776; tuttavia esso raggiunge la piena maturità in Francia durante la Rivoluzione. La carta scritta e la dichiarazione dei diritti sono i suoi elementi caratterizzanti. Il c. è dunque strettamente connesso al liberalismo, mentre con la democrazia ha un rapporto ambivalente, dato che, pur nascendo nell’età della rivoluzione democratica, può rappresentare un freno e un limite all’onnipotenza della sovranità popolare. Il c. moderno si articola attorno a cinque nuclei: la costituzione scritta, il potere costituente, la dichiarazione dei diritti, la separazione dei poteri, il controllo di costituzionalità delle leggi. Il c. oggi è affidato soprattutto alla giurisprudenza delle Corti costituzionali, che attuano appunto la giustizia costituzionale.