COUSTOU
. Famiglia di artisti francesi. Nicolas scultore, figlio di François, intagliatore in legno, nacque a Lione nel 1658, morì a Parigi nel 1733. Allievo dello zio A. Coysevox, al ritorno (1687) dal pensionato di Roma lavorò al Trianon, per Versailles e per Marly; poi collaborò alla decorazione esterna della chiesa degli Invalidi, eseguì monumenti sepolcrali e busti. Col fratello Guillaume C. e con il Coysevox lavorò al monumento del coro di Notre-Dame, detto "il voto di Luigi XIII", ed eseguì da parte sua il gruppo in marmo della Deposizione dalla Croce (1715).
Guillaume, fratello di Nicolas, nacque a Lione nel 1677 e morì a Parigi nel 1746. Allievo del Coysevox e poi a Roma nello studio di Pietro Le Gros, col quale lavorò nel bassorilievo di S. Luigi Gonzaga in S. Ignazio, ebbe un periodo di stretta collaborazione col fratello Nicolas, tanto che qualche volta è assai difficile distinguere la parte dell'uno e dell'altro in opere comuni, come, ad es., nelle figure in bronzo della Saona e del Rodano (Lione, Palazzo comunale), nel frontone della Dogana di Rouen, nei monumenti sepolcrali di Forbin-Janson (cattedrale di Beauvais) e del cardinale Dubois (chiesa di S. Rocco a Parigi), nonché nel bassorilievo Il passaggio del Reno collocato nel vestibolo della cappella del Castello, a Versailles. Tuttavia quasi una generazione separa i due fratelli, e se Guillaume conserva ancora un po' dello spirito di Versailles, si rivela però subito come più ardito e più focoso. Nel ritratto eguaglia e qualche volta sorpassa il Coysevox per l'ampiezza dell'interpretazione e per l'abilità nel rendere l'espressione, come nella statua di Maria Leczynska, ora al Louvre. Le statue di santi nella balaustrata della cappella di Versailles sono quanto mai berniniane. Nei due Cavalli impennati di Marly (1745), poi collocati all'ingresso dei Champs Elysées, si scorge tutto ciò che divide l'arte compassata del secolo precedente dall'arte impetuosa del giovane sec. XVIII.
Guillaume, iuniore, figlio del precedente, nacque a Parigi nel 1716 e ivi morì nel 1777. Passati cinque anni in Italia, fu a Parigi collaboratore del padre, lavorò per le proprietà reali di Versailles, Crécy, Bellevue, ecc. (Apollo e Visitazione a Versailles) e con lo Slodtz scolpì quattro bassorilievi per i frontoni dei palazzi di piazza della Concordia. Le statue di Venere e di Marte (1764-1769) per il giardino di Sans-souci, ora nel museo di Berlino, sono tra le opere più belle del secolo. La tomba del Delfino nella cattedrale di Sens (1766-1777) su concetti del Diderot, e con disegno del Cochin, carica di allegorie, ci sembra oggi teatrale e complicata, nonostante la bellezza dell'esecuzione e la grazia squisita di alcune figure.
Bibl.: Per N. C.: Cousin de Contamine, Éloge historique de Coustou, Parigi 1737. Per G. C. padre e figlio: M.-F. Dandré-Bardon, Mausolée de feu Mgr. le Dauphin et de feue M.me la Dauphine ordonné por le roi Louis XV... sculpté par M. Coustou, Parigi 1777; Marquet-de Vasselot, Deux oeuvres inconnues de N. Coustou et A. Coysevox au Musée de Versailles, Versailles 1892; De Portalis, Vie de Coustou le jeune par l'abbé Gougenot, in Bull. de la société des bibliophiles français, 1903; M. Audin, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912.