coxartrosi
Artrosi dell’articolazione dell’anca (artrosi coxo-femorale).
La c. è una fra le più frequenti cause di invalidità deambulatoria; può insorgere su un’anca displasica (displasia dell’acetabolo, in esito a epifisiolisi del femore), per esiti di coxite, oppure in esito al morbo di Legg-Clavè-Perthes oppure per sovraccarico ed eccessi funzionali dell’articolazione, o ancora, semplicemente, essere una localizzazione di osteoartrosi generalizzata.
I dolori causati dalla c. sono, caratteristicamente, in corrispondenza della regione inguinale e di quella peritrocanterica, meno spesso all’interno della coscia e spesso riferiti al ginocchio; essi si esacerbano nel camminare, che diventa zoppia per contrattura antalgica e per tentativo riflesso di blocco delle escursioni motorie. Il dolore può essere evocato con la mobilizzazione passiva della gamba. Caratteristiche sono anche le limitazioni funzionali: diminuzione della extrarotazione e intrarotazione del piede, della estensione, della flessione e della abduzione della gamba. Questi sintomi sono da ricondursi alla fibrosi della capsula articolare e alla presenza di osteofiti marginali, spec. peritrocanterici.
La diagnosi della c. è radiologica (sempre comparativa per le due anche); le radiografia vanno eseguite in posizioni diverse (anteroposteriore e assiale), per evidenziare i rapporti anatomo-funzionali della testa del femore con l’acetabolo.
Come per tutte le forme di osteoartrosi, la terapia farmacologica è palliativa (controllo del dolore, anche per il mantenimento della deambulazione). Nelle fasi avanzate, quando lo spazio acetabolare è talmente ristretto da non consentire più la rotazione della testa del femore, si ricorre all’intervento chirurgico di artroprotesi. Prima di ciò si può trarre giovamento transitorio da trattamento infiltrativo.