cozzo
" Percossa ", " urto "; il luogo di If VII 55 In etterno verranno a li due cozzi, richiama alla mente del lettore la descrizione del cieco volgersi nella bolgia degli avari e dei prodighi (come fa l'onda là sovra Cariddi, v. 22), il cui incontro è sentito come uno scontro violento. Negli altri due casi ricorre la locuzione ‛ dar di c. ', che in Pg XVI 11 ha il valore proprio di " cozzare ", mentre in If IX 97 Che giova ne le fata dar di cozzo?, con valore traslato, sottolinea nelle parole del messo del cielo inviato ad aprire le porte di Dite il disprezzo per la proterva e impotente ribellione dei diavoli.