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CRABRONIDI

di Guido Grandi - Enciclopedia Italiana (1931)
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CRABRONIDI (dal lat. crabro "calabrone"; lat. scient. Crabronidae; ted. Grabwespen; ingl. Crabronid Wasps)

Guido Grandi

Famiglia d'Insetti Imenotteri della superfamiglia degli Sfecoidei, comprendente specie di piccole e, raramente, di medie dimensioni, caratterizzate dalle ali anteriori con una sola cellula cubitale e con la cellula radiale fornita di una cellula accessoria, e dalle ali posteriori a nervatura ridotta e provviste di un'unica grande cellula. Presentano livree di colori scuri, sovente maculate o variegate di giallo; i maschi mostrano non di rado deformazioni singolari e talora vistose delle antenne e delle zampe anteriori. Prediligono i paesi a temperatura non elevata e sono perciò più numerosi nelle regioni settentrionali. Il ricchissimo genere Crabro Fabr. è suddiviso in numerosi sottogeneri, che alcuni autori considerano come generi distinti. I Crabronidi nidificano nel terreno, nel legno morto, negli steli secchi di piante varie, usufruendo spesso delle gallerie scavate da altri insetti. Spiegano tutti una grande attività e talora non interrompono il lavoro di escavazione nemmeno durante la notte. Nutrono le loro larve con insetti che afferrano e paralizzano secondo l'uso di tutti gli Sfecoidei. Generalmente ricercano Ditteri, ma alcuni preferiscono Emitteri, Omotteri (Afidi, Psillidi, ecc.), altri (Ceratocalus) Lepidotteri. Il Tracheliodes 5-notatus Jur. e il T. curvitarsis H. Sch. catturano formiche; il Lindenius pygmaeus Vand. Lind., Calcididi (dei quali immagazzina più di 40 individui per cella), il Coelocrabro Walkeri Suck., Efemeridi, l'Entomognathus brevis Vand. Lind., Crisomelidi e specialmente Alticini. Quest'ultimo, che scava le sue gallerie nel suolo, ha la curiosa abitudine di costruire esternamente al nido e sulla porta d'ingresso, una sorta di camino di terra ricurvo che maschera l'apertura.

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