Crampo
Il crampo è una contrattura transitoria e involontaria, spasmodica e dolorosa, che compare in limitati gruppi muscolari, per cause varie, quali la fatica o l'insufficiente irrorazione sanguigna, che si ha per es. nelle arteriopatie ostruttive; si tratta in genere di una contrazione muscolare sostenuta, dovuta a spasmo tonico. Il crampo è più comune a carico degli arti, ma può interessare anche alcuni organi interni, cosicché con questo termine viene indicato ogni dolore di tipo spastico. Frequenti sono i crampi notturni agli arti inferiori, che insorgono improvvisamente (forse provocati da particolari movimenti compiuti durante il sonno), si accompagnano a dolore di intensità tale da provocare il risveglio del soggetto e hanno durata di solito molto breve, ma presentano la tendenza a ricomparire nel corso della stessa notte o di quelle seguenti. I muscoli colpiti, in genere quelli del polpaccio, ma a volte quelli delle regioni anterolaterale della gamba e posteriore della coscia, appaiono contratti e induriti, per riprendere i normali caratteri entro un tempo che può variare da pochi minuti a molte ore; a volte persiste, anche nei giorni successivi, un diffuso indolenzimento.
Una situazione che favorisce l'insorgere di crampi è l'esposizione al freddo, che, unitamente ai movimenti compiuti dagli arti, è ritenuta il principale responsabile dei crampi che, per es., si manifestano abbastanza spesso nei nuotatori. Nel corso dell'attività sportiva, peraltro, sono assai frequenti i crampi da fatica muscolare, che colpiscono soprattutto il polpaccio. Anche la temperatura troppo elevata può essere causa di crampi: il crampo da calore si verifica tipicamente negli individui che sono occupati in lavorazioni che si svolgono in ambienti dove la temperatura è particolarmente alta, come, per es., i minatori, gli operai dell'industria vetraria, i fuochisti ecc. In questi casi, tuttavia, l'azione del calore sembra essere solo indiretta, mentre il ruolo principale nella comparsa del disturbo viene attribuito alla perdita di acqua e cloruro di sodio, la quale è causata dall'intensa traspirazione (a un meccanismo analogo vanno verosimilmente ricondotti i crampi delle estremità che rappresentano uno dei più fastidiosi sintomi del colera, condizione morbosa che tipicamente si accompagna a profonda disidratazione). Al crampo da calore si associano pressoché costantemente altri sintomi e segni, quali, per es., nausea, vomito, cefalea e polso molle.
Una categoria con caratteristiche specifiche è costituita dai crampi professionali, alterazioni toniche di certi muscoli o gruppi muscolari, causate da un eccessivo impiego di questi nell'esecuzione di gesti ben definiti e sempre identici, in rapporto con la professione del soggetto. Che sia qui in gioco, più che l'interessamento locale di muscoli o nervi, un coinvolgimento del sistema nervoso centrale è dimostrato dal fatto che lo spasmo funzionale non si manifesta quando gli stessi muscoli vengono impiegati per compiere movimenti di tipo diverso. Paradigmatico di questa particolare patologia è il crampo dello scrivano, contrazione spasmodica dei muscoli delle dita della mano e dell'avambraccio, accompagnata a dolore nevralgico, che si manifesta ogni qual volta si tenti di scrivere, rendendo tale azione impossibile. Altri crampi professionali sono quelli che si riscontrano in alcune specifiche occupazioni, da cui prendono il nome: crampo dei barbieri, dei telegrafisti, dei sarti (simili tutti a quello dello scrivano), dei camerieri, dei fabbri (stato spastico della muscolatura del braccio, noto anche come crampo efestico), dei lettori (spasmo dei muscoli oculari conseguente a lettura prolungata), dei musicisti (interessante muscoli diversi a seconda dello strumento suonato), degli orologiai (muscoli delle dita), delle ballerine ecc.
Viene definito crampo accessorio il torcicollo spastico dovuto a lesione del nervo accessorio spinale, mentre come crampo intermittente viene indicata talvolta la tetania (stato di ipereccitabilità neuromuscolare che è caratterizzato, appunto, da contrazioni muscolari). Il trattamento dei crampi deve essere per quanto possibile causale. Esso consisterà, per le forme professionali, nella cessazione assoluta dell'attività che li determina; nei crampi da calore dovranno essere realizzate un'adeguata reidratazione e un'aggiunta supplementare di salina (in molti paesi è in uso la somministrazione preventiva ai lavoratori minerari di bevande addizionate con sali); nei crampi notturni può risultare utile la somministrazione di potassio o di chinino.
r.c. griggs, Spasmi muscolari, crampi e deficit di forza episodici, in Harrison. I principi di medicina interna, ed. K.J. Isselbacher et al., Milano, McGraw-Hill Italia, 199513, pp. 154-57.