CRANNONE (Κραννών, Crannon)
Antica città della Tessaglia Pelasgiotide, situata in una piccola e fruttifera pianura (Crannonio) tra il Peneo e il suo affluente Enipeo. Poco rimane dei ruderi, che in epoca turca costituivano la cosiddetta Paleolárisa, presso il villaggio di Chatzilár. Il nome deriva da κράννα = κρήνη, una fonte calda presso la città; il nome pretessalico sarebbe stato Efira.
Crannone in tempi antichi fu una delle più potenti fra le 8 principali città tessaliche, dopo Larissa e Farsalo, e fu sede della ricchissima famiglia degli Scopadi; il loro nome compare soprattutto per il sec. VI-V a. C.; probabilmente verso l'inizio del quinto tanto a Lalissa quanto a Crannone avvenne un mutamento di costituzione, per cui furono rovesciate le antiche famiglie nobiliari; fino dall'inizio del sec. V la città ha coniato sue proprie monete. Anche nella sua politica Crannone si è attenuta quasi sempre all'esempio di Larissa; nel 431 il suo nome è tra quelli delle città alleate di Atene; contemporaneamente alla tirannide di Alessandro di Fere a Larissa si afferma quella di Deinias di Fere a Crannone; Alessandro di Macedonia, chiamato dagli Alevadi in aiuto contro Alessandro di Fere, s'impadronì nel 369 a. C. tanto di Larissa quanto di Crannone, ma non restituì poi la libertà alle due città, che furono liberate l'anno seguente per l'intervento dei Tebani. Il nome di Crannone è legato alla vittoria che vi conseguì nell'agosto del 322 a. C. Antipatro contro le forze elleniche collegate, vittoria che mise fine alla guerra lamiaca.
Bibl.: A. Ferrabino, Οεσσαλῶν πολιτεία, in Entaphia, Torino 1913, p. 83 segg.; Stählin, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, col. 1580 segg.; id., Das hellenische Thessalien, Stoccarda 1924, p. 108 segg., passim.