CRATERE (per metafora da cratere "coppa")
Vulcanologia. - Orificio del condotto vulcanico. I crateri possono essere di effusione, di esplosione e di sprofondamento.
Crateri di effusione sono quelli dai quali erompe la lava. Se la lava non trabocca e si mantiene fluida nel cratere allora si ha il lago di lava, come è quello del Kilauea (Hawaii). Crateri di esplosione sono quelli che dànno proiezioni di materiali clasmatici e assumono forma e dimensioni diverse. Quando vengono proiettati brandelli di lava pastosa facilmente saldabili, allora si forma un edificio coerente, che ha l'aspetto di un fumaiuolo; se invece i materiali sono solidi e incoerenti il cumulo che sorge assume la forma d'un cono tronco con orlo anulare dentro cui è incavato un cratere imbutiforme. Il Monte Nuovo nei Campi Flegrei è un vulcano spento con cratere di esplosione che si formò nel 1538 in pochi giorni per via di continuo lancio di materiali clasmatici. Le esplosioni vulcaniche possono essere così formidabili da sventrare gran parte del cono eruttivo, come avvenne nel 1888 al Bandaisan (Giappone). I crateri di sprofondamento si formano per crollo dell'impalcatura craterica, hanno pareti verticali e sembrano delle enormi caldaie, per cui sono chiamati caldere. I crateri dell'Etna e del Vesuvio sono misti perché hanno avuto periodi d'attività esplosiva ed effusiva e oggi si vanno allargando per franamenti dell'orlo craterico.
Se nel fondo d'un cratere se ne apre un altro, allora tra i due si forma una terrazza e il cratere si dice terrazzato, come è quello di Vulcano nelle Lipari. Il cratere diviene un recinto quando nel suo interno cresce un altro cono eruttivo. Così il Monte Somma col Vesuvio in mezzo è un recinto. Quando nei crateri spenti o quiescenti si accumula l'acqua piovana, allora si forma il cratere-lago, come quello di Nemi. I crateri-lago dei vulcani quiescenti al nuovo risveglio possono produrre terribili inondazioni d'acqua bollente, come avvenne al Kloet di Giava nel 1919. I crateri-pozzo o maare sono orifici circolari o ellittici apertisi nei terreni sedimentarî dell'Eifel e che ora sono divenuti laghi. Rispetto alla sua posizione il cratere si dice centrale quando occupa la sommità del vulcano, mentre i crateri che s'aprono sui suoi fianchi si chiamano avventizî. Fra i crateri attivi della terra il più grande è quello del vulcano giapponese Asosan che ha il diametro di 16 km. Il cratere dell'Etna ha il diametro di circa mezzo chilometro, ma si ritiene che nella epoca preistorica fosse stato assai più grande e di forma ellittica (v. vulcano).
V. tavv. CLIV-CLVI.