credito agevolato
Finanziamento che si estrinseca in tutte quelle operazioni assistite da particolari condizioni di favore poste in essere dallo Stato per consentire che gli investimenti non si concentrino esclusivamente nelle zone e nei settori dove, a parità di condizioni, la localizzazione degli investimenti è economicamente più conveniente, ma si estendano in quelle aree e a quelle attività, ritenute di pubblico interesse, dove l’incentivazione creditizia e le altre forme agevolative hanno appunto lo scopo di rendere economicamente conveniente (per la parziale copertura dei costi) iniziative che, diversamente, sarebbero disertate. Il c. a. costituisce uno strumento a favore dello sviluppo spazialmente e settorialmente equilibrato dell’economia del Paese. Tale forma d’incentivazione, che s’inserisce nel contesto dei c. speciali, assume particolare rilevanza, in quanto i suoi effetti si ripercuotono, oltre che sulle decisioni imprenditoriali, sul bilancio dello Stato, sul funzionamento e sulla struttura del mercato finanziario.
La necessità di convogliare determinate risorse finanziarie a costi adeguati verso particolari settori di attività o zone territoriali si collega con gli eventi storico-economici che hanno caratterizzato i vari stadi di sviluppo del Paese. Per cogliere il fondamentale passaggio da un’azione statale di mero sostegno alle aziende di c. a un’attività volta ad assicurare alle imprese un flusso sufficiente di mezzi finanziari, occorre porre attenzione alla grande depressione del 1929-32, la quale segnò un atteggiamento irreversibile dello Stato verso una serie ininterrotta di iniziative destinate a contribuire al superamento della crisi. La situazione di emergenza creatasi nel secondo dopoguerra vide profilarsi quello che sarebbe diventato il moderno sistema bancario, con lo sviluppo dell’attività degli istituti di c. speciale, l’azione delle banche nel campo del medio e lungo termine e, soprattutto, nel periodo più recente, la concessione di garanzie da parte del Tesoro e il contributo statale agli interessi su operazioni effettuate a tassi differenziati, a seconda dei settori produttivi, delle zone territoriali e delle categorie dei mutuatari. A quest’ultimo strumento venne dato notevole impulso a partire dagli inizi degli anni 1950, specie per le attività minori e per quelle localizzate nel Mezzogiorno, per iniziativa del Mediocredito (➔), con larga applicazione nel settore agricolo (Piano verde) e in quello del c. edilizio e fondiario. In particolare, a favore dell’edilizia popolare, l’intervento dello Stato si è manifestato, oltre che con la concessione di contributi aventi lo scopo di disancorare i saggi d’interesse dalle normali fluttuazioni di mercato, anche con agevolazioni di carattere fiscale e con la parziale garanzia statale agli istituti di c. fondiario.