CRENOTERAPIA (dal gr. κρήνη "sorgente" e ϑεραπεία "cura")
Con questa denominazione L. Landouzy indicò il complesso dei metodi terapeutici che si riferiscono alle acque minerali, differenziando la terapia idro-minerale dall'idroterapia che impiega l'acqua comune (aqua simplex) come agente terapeutico. Le pratiche idroterapiche hanno per base fattori semplici quali la durata dell'applicazione, la temperatura, la pressione; la crenoterapia comprende invece un insieme di fattori complessi e variabili: la termalità delle acque, la loro composizione chimica, qualitativa e quantitativa, sia per le sostanze sciolte sia per i gas e le emanazioni, lo stato d'aggregazione di queste sostanze, le influenze d'origine esterna ed endogena che possono modificarne la costituzione o l'azione. Alle acque minerali s'associano altri mezzi curativi a esse legati, quali i fanghi, le grotte, le stufe sudatorie umide e secche, gli emanatorî. La crenoterapia, quindi, rientra prevalentemente nel dominio della farmacoterapia, mentre l'idroterapia appartiene specialmente alla terapia fisica.