CREPACCIO
. Limitate e superficiali soluzioni di continuità nelle rocce, generalmente dovute alle svariate azioni del disfacimento meteorico, favorite da una minuta fessurazione, palese o latente, della roccia, connessa a cause tettoniche. Crepacci cospicui nel terreno, della lunghezza anche di parecchi km., possono invece formarsi in seguito a terremoti. I crepacci così frequenti nei ghiacciai (fr., ingl. crevasses; sp. grieta; ted. Gletscherspalten) debbono la loro origine al movimento del ghiacciaio e alle ineguaglianze del fondo roccioso; si originano delle trazioni, perpendicolarmente alle quali il ghiaccio si fende. Successivamente il crepaccio è allargato dalla fusione che avviene alla superficie delle pareti. Secondo la posizione si distinguono: crepaccio periferico (ted. Bergschrunde), più o meno continuo, nell'alto bacino di raccoglimento; crepacci marginali, in serie parallele, disposti obliquamente rispetto all'asse longitudinale del ghiacciaio; crepacci trasversali e crepacci longitudinali, questi ultimi presenti soprattutto nella zona frontale, e possono allora considerarsi come radiali. Serie di crepacci intersecantisi dànno luogo alla formazione di blocchi e pinnacoli di ghiaccio detti seracchi.