crescere
Secondo la distinzione tra il c., il ‛ dilatarsi ' e il ‛ progredire di piccola cosa in grande ', precisata nel passo di Cv IV XIII 1 dico che propriamente crescere lo desiderio de la scienza dire non si può, avvegna che, come detto è, per alcun modo si dilati. Ché quello che propriamente cresce, sempre è uno: lo desiderio de la scienza non è sempre uno, ma è molti... sì che, propriamente parlando, non è crescere lo suo dilatare, ma successione di picciola cosa in grande cosa, il verbo, specie nell'uso assoluto, dovrebbe significare " aumentare ", con la supposizione che il soggetto o l'oggetto di tale aumento rimanga sempre ‛ uno '.
Nel concreto dei contesti dove c. ha costruzione assoluta o transitiva, non sempre questa condizione viene rispettata (per quanto di solito lo sia), evidentemente per uno slittamento dal parlar ‛ proprio ' a un parlar meno proprio. Il generico valore di " aumentare " si precisa poi in vari sensi a seconda che il verbo indichi un aumento di numero: Poi che la gente poverella crebbe / dietro a costui (Pd XI 94), Cv II XIV 4 (due volte); o di forza: al volo mi sentia crescer le penne (Pg XXVII 123), Pd XV 72; o di velocità: La bestia ad ogne passo va più ratto, / crescendo sempre (Pg XXIV 86); o di luminosità: la via de' giusti è quasi luce splendiente, che procede e cresce infino al die de la beatitudine (Cv III XV 18, traduzione da Prov. 4, 18), Pd XIV 51; o, detto del corpo, di statura e proporzioni: infino a quel tempo [venticinque anni] l'anima nostra intende a lo crescere... del corpo (Cv IV XXIV 2), If XXIII 94, e, per affinità, Cv III III 3; o di durata: secondo che il dì e la notte cresce e menoma (Cv III VI 2, espressione ripetuta al § 3); o dell'ampiezza di un moto circolare: m'accors'io che 'l mio girare intorno / col cielo insieme avea cresciuto l'arco (Pd XVIII 62). Possono infine c. la nostra visione di Dio, divenendo sempre più chiara (Pd XIV 49), la conoscenza, ampliandosi e approfondendosi (XVII 10), la bellezza e virtù, affinandosi e perfezionandosi (Pg XXX 128), la volontà o un sentimento, facendosi più intensi: di stare insieme crescesse 'l disio (Rime LII 8); la cupiditate... raunando ricchezze, cresce (Cv IV XII 9); esci tormenti / crescerann'ei dopo la gran sentenza, / o fier minori, o saran si cocenti? (lf VI 104); fuggiemi errore e crescémi paura (XXXI 39). Altri esempi in Cv I XIII 9, II II 4 (dove ‛ cresce ' il soccorso), III X 7, IV VII 3, XII 11 (due volte) e 12, If XXXIII 96, Pg XV 72, Pd X 84, XIV 50, XXIX 121. La costruzione transitiva (non infrequente nella morfologia due-trecentesca: v. frate Ubertino In gran parole 25 " La planeta mag〈g>ior... / genera e cresce assai diverse cose ") Si riscontra nei seguenti luoghi: e voi crescete si lor volontate, / che de la voglia si consuman tutti (Vn XXXVI 4 12); Ecco chi crescerà li nostri amori (Pd V 105); Rime LVI 15, XCI 73, If IX 96, XXXII 80 (e v. anche il citato esempio di Pd XVIII 62).