CRESO (Κροίσος)
Figlio di Aliatte, nato verso il 595 a. C., fu l'ultimo re della Lidia. Dopo la disfatta nella piana dell'Ermo e la resa di Sardi, cadde in potere di Ciro, re dei Persiani (546 a. C.). Il regno di C. segnò il massimo avvicinamento della Lidia alla cultura greca, così che la figura di questo monarca, elevato a simbolo della ricchezza orientale, è legata con la storia e con l'arte elleniche. Dalle fonti antiche (Herod., i, 6-94; Xenoph., Ciropaedia; Paus., x, 8, 7; ecc.) sappiamo che, conquistata buona parte della costa ionica, C. inviò doni preziosi ai grandi santuarî greci: tripodi d'oro ad Apollo Ismenio in Beozia, uno scudo aureo alla Atena Prònaia di Delfi, un cratere d'argento opera di Theodoros di Samo sempre a Delfi e, in Asia Minore, ricche offerte al Didymaion di Mileto. Ma il monumento a cui maggiormente è legato il suo nome è l'Artemision di Efeso, ricostruito nel 550 sulle rovine del precedente e terminato solo nel 490 a. C. Qui C. donò buoi d'oro e la maggior parte delle colonne che, secondo un gusto prettamente asiatico, presentano la parte inferiore del fusto figurata. Cinque mutile iscrizioni greche, incise sui rocchi della base di alcune di queste colonne conservate al British Museum, sono state integrate così da chiarirsi nella formula dedicatoria: βα[σιλεὺς] Κρ[οίσος] ἀνέ[ϑηκ]εν (A. H. Smith, Cat. of Sculpt. in the Brit. Mus., Londra 1928, i, 35 ss.). Le sculture rivelano lo stile di una scuola ionica orientale, di cui non si è potuta precisare maggiormente l'origine. Una rappresentazione della morte di C., analoga all'immagine che ne dà una poesia di Bacchilide (iii, 23 ss.), si ha su una grande anfora a figure rosse del Museo del Louvre attribuita a Myson (Beazley, Red-fig., 1942, i, p. 171, n. 47): il re fa una libazione seduto su un trono posto sul rogo; il servitore Euthymos accende il rogo con due torce. Nel campo sono le iscrizioni ΚΡΟΕΣΟΣ e ΕVΘVΜΟΣ. Una presunta rappresentazione di C. dinanzi a Ciro è stata da alcuni riconosciuta in un affresco nella Casa del Citarista a Pompei (Herrmann, 112).
Bibl.: Weissbach, in Pauly-Wissowa, Suppl. V, 1931, s. v. Kroisos.