CREUSA (Κρέουσα, Κρέοισα, Creūsa)
1°. - Figlia di Eretteo, re di Atene, e di Prassitea; madre di Ion, che generò - in seguito a violenza subita per parte di Apollo - in una grotta delle pendici N dell'Acropoli, dove poi sorse un sacello ad Apollo.
Il fanciullo da C. abbandonato, fu salvato da Hermes, inviato da Apollo, e condotto a Delfi presso la Pizia che lo allevò nel santuario. Il mito fu scelto da Euripide, a soggetto di una sua tragedia intitolata Ion. C. sposò poi Xuthos dal quale, dopo una visita al santuario, ebbe due figli, Doros e Achaios.
Ricordiamo, fra le rappresentazioni vascolari, una oinochòe a figure rosse del Pittore di Shuvalov nel museo di Cassel, nella quale sono ritratti C. ed Ion presso l'altare di Apollo. C. ed Ion sono stati riconosciuti nelle metope XIII e XIV del lato S del Partenone e, insieme ad Eretteo, Erittonio, nell'ala destra del frontone occidentale del medesimo tempio. Notevole un rilievo del Museo Naz. di Atene, proveniente dal Fálero con la scena del riconoscimento di Ion per parte di C. dinanzi a varî personaggi, fra cui Erittonio. Sopra una oinochòe di Nola C. è raffigurata seduta sopra un altare in atto di tendere le braccia verso il giovinetto Ion alla presenza di Apollo (Eurip., Ion, v, 1255 s.).
Bibl.: Kock, in Pauly-Wissowa, XI, 1922, c. 1826, s. v. Kreusa, n. 3; J. Ilberg, in Roscher, Lipsia 1890-4, II, i, c. 1425, s. v. Kreusa. Oinochòe di Cassel: J. D. Beazley, Red-fig. Vase-painters, Oxford 1942, p. 753, n. 1. Metope del lato S del Partenone: Fr. Studniczka, in Neue Jahrbücher ür Klassische Philologie, XXIX, 1912, p. 262; C. Praschniker, Parthenonstudien, Vienna 1928, passim; Ch. Picard, Manuel d'Archéologie. La Sculpture, II, i, 1939, p. 404, n. 2; G. Becatti, Problemi fidiaci, Milano 1951. Frontone O del Partenone: Ch. Picard, Manuel d'Archéologie. La Sculpture, II, i, 1939, pp. 499, 502, 503, n. 3. Rilievo dal Fálero: Fr. Studniczka, art. cit., p. 262, tav. 5; N. Svoronos, Das Athener Nat. Mus., Atene 1911, tav. 81; Oinochòe di Nola: Archäolog. Zeitung, 10, 1852, tav. 37, 1, 2.