criccaiolo
s. m. (spreg. iron.) Chi sgomita per entrare a far parte di gruppi organizzati per la gestione del potere.
• la lista di [Diego] Anemone sembra fatta apposta per dipingere un insieme di corruzione più vasto e articolato di ogni previsione. Nella rete dei «criccaioli» infatti ‒ al di là di responsabilità da provare e al di fuori, purtroppo, delle garanzie personali che spettano a ogni cittadino ‒ non manca nessuno: c’è il politico e il professionista, il giudice e il prete, il giornalista e il regista, oltre ai funzionari delle diverse amministrazioni che facevano girare la macchina, uniti da annotazioni generiche, indirizzi di case da ristrutturare o comperare, lavori edilizi effettuati e chissà mai se pagati. (Marcello Sorgi, Stampa, 14 maggio 2010, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal s. f. cricca con l’aggiunta del suffisso -aiolo.
- Già attestato nell’Unità del 6 febbraio 1964, p. 4, Le Regioni (Antonio Ciancio), usato come agg.