CRINAGORA (Κριναγόρας, Crinagŏras)
Poeta greco, figlio di Callippo da Mitilene, visse fra il 70 a. C. e il 18 d. C. Fu due volte ambasciatore a Roma per la sua città (45 a. C. e 25 a. C.). Fece parte della corte imperiale ed asservì l'arte propria all'adulazione verso i suoi patroni (Augusto, Marcello, Antonia, Ottavia, Druso, Germanico, Tiberio). Di lui sono conservati 51 epigrammi nell'Antologia Palatina. La sua vena è fiacca, priva di originalità. Ricalca vecchi motivi, sforzandosi di dare all'epigramma, sia votivo, sia funerario, sia epidittico, un carattere morale con una chiusa sentenziosa.
Bibl.: E. Geist, Krinagoras v. Mytilene, Giessen 1849; M. Rubensohn, Crinagorae Mytilenaei epigr., Berlino 1888; Sternbach, Crinagorea, in Wien. Stud., XII (1888), p. 206 segg.; C. Cichorius, Rom und Mytilene, Lipsia 1888; F. Susemihl, Gesch. d. gr. Liter. in d. Alexandrinerzeit, Lipsia 1892, II, p. 561 segg.; C. Cessi, La poesia ellenistica, Bari 1912, p. 299 segg.; Geffcken, Stud. z. griech. Epigr., in N. Jahrb., XXXVIII (1917), p. 111 seg.; id., in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, coll. 1859-64; C. Cichorius, Röm. Studien, Lipsia 1922, p. 306 segg.