criochirurgia
Metodica chirurgica che utilizza le basse temperature. Si usa per distruggere verruche o piccoli tumori facilmente raggiungibili (cutanei, mucosi, ecc.), e si basa sull’evaporazione rapida di sostanze con punto di fusione o di ebollizione molto basso (anidride carbonica solida, azoto liquido). Prima dell’avvento della laserterapia, la c. è stata impiegata su aree molto limitate del sistema nervoso centrale (per il trattamento del morbo di Parkinson), di quadri dolorosi intrattabili (vie sensitive afferenti al talamo), per l’enucleazione di cataratta e per angiomi cutanei. L’uso della c. è tuttora diffuso (ma meno praticato di un tempo) per ragadi anali ed emorroidi e per la distruzione di piccoli tumori viscerali (polmoni, apparato genitale femminile).