CRIOSCOPIA (dal gr. κρύος "gelo" e σκοπέω "guardo")
Si chiamano crioscopici alcuni fenomeni relativi al congelamento delle soluzioni. Il punto di congelamento di una soluzione è più basso di quello del solvente puro; finché la soluzione è diluita, l'abbassamento della temperatura di fusione è dato da t = E m/M, dove m è la massa della sostanza disciolta in 100 gr. di solvente, e M il suo peso molecolare; E è una costante caratteristica del solvente che rappresenta l'abbassamento della temperatura di fusione prodotto sciogliendo una grammomolecola della sostanza in 100 gr. di solvente. La costante E risulta termodinamicamente data da E = 0,02 T02/ W, dove To e W sono la temperatura e il calore latente di fusione del solvente puro. Le leggi precedenti possono applicarsi soltanto nel caso che la sostanza disciolta, per effetto della soluzione, non subisca associazioni o dissociazioni o altri mutamenti chimici; altrimenti bisogna tener conto di questi nella valutazione del peso molecolare.
Su queste leggi si basa il metodo crioscopico per la determinazione dei pesi molecolari, metodo che consiste nella misura dell'abbassamento del punto di fusione prodotto sciogliendo una quantità nota della sostanza, di cui si vuol misurare il peso molecolare, in un opportuno solvente.
Praticamente le determinazioni si eseguono col crioscopio. Il tipo più comune è dovuto a Beckmann (v. fig.).
Vedi, inoltre: molecole; soluzione; termodinamica.
Applicazioni in medicina. - In clinica la crioscopia serve specialmente per giudicare la funzione dei reni. È merito di F. v. Korányi (Budapest) l'avere dimostrato che in seguito alla soppressione e riduzione della funzione renale si ha un abbassamento del punto di congelamento del sangue in rapporto all'aumento della pressione osmotica del sangue prodotto dall'aumento del numero delle molecole provenienti dal ricambio proteico. L'osmoregolazione del sangue è dunque sotto l'influenza della funzione renale e la si studia dal punto crioscopico; ma perché l'abbassamento del punto crioscopico possa significare insufficienza renale bisogna escludere due altre condizioni: l'accumulo d'anidride carbonica e l'acidosi diabetica. In urologia si utilizza con vantaggio il confronto dell'indice crioscopico delle urine attinte separatamente mediante il cateterismo degli ureteri dal rene sano e dal rene malato. Anche per altri scopi è utilizzata in clinica la crioscopia (p. es. per la diagnosi differenziale fra essudati e trasudati, ecc.), e in sostituzione della azotemia. L'indice crioscopico del sangue (cioè l'abbassamento del punto di congelamento del sangue, distinto col segno convenzionale Δ) è straordinariamente fisso, anche nelle più varie condizioni fisiologiche (da −0,54 a −0,58); le urine dimostrano invece notevoli oscillazioni dell'indice crioscopico (Δ), fra −0,90 e −2,70; e questa capacità di variare notevolmente l'indice crioscopico delle urine è caratteristica essenziale dei reni funzionalmente sufficienti.
Bibl.: A. Korányi, Vorlesungen über funktionelle Pathologie u. Therapie der Nierenkrankheiten, Berlino 1929.