CRISTALLI LIQUIDI
. Con questa denominazione il Lehmann chiamò lo stato fisico che alcuni corpi, in un certo intervallo di temperatura, acquistano, nel quale stato essi sono liquidi o semiliquidi (pastosi, molli) e al tempo stesso presentano o facce, o birifrazione, o ambedue queste proprietà, per le quali si ravvicinano ai veri cristalli. Il fenomeno, già noto, fu largamente esaminato dal Lehmann con molte e accurate osservazioni; ma la denominazione di cristalli liquidi è stata molto discussa.
Lo ioduro d'argento passando, oltre i 146°, dalla modificazione esagonale alla cubica, è pastoso fino ai 550°, alla quale temperatura diventa liquido. Il benzoato di colesterile tra 145°,5 e 178°,5 si mantiene liquido e birifrangente. Il para-azossifenetolo fra 134° e 165° è un liquido torbido; una goccia all'apparecchio polarizzante presenta polarizzazione d'aggregato. Si comporta analogamente fra 116° e 134° il para-azossianisolo. Importante è lo studio del Lehmann (1894) sull'oleato d'ammonio che si separa da soluzione in alcool in individui quasi invisibili a luce ordinaria, ma ben visibili a Nicol incrociati, con aspetto di bipiramidi; essi sono molli e due di essi, toccandosi, si fondono in un'unica massa.
Anche il Vorländer fece importanti ricerche: trovò che il paraazossibenzoato di etile (pastoso fra 113°,5 e 120°,5) è costituito da aciculi che si dispongono paralleli aggruppandosi in individui maggiori. Molte altre sostanze (alcune centinaia) sono oggi conosciute, che possono presentarsi come liquidi, più o meno viscosi, anisotropi. Si tratta per la maggior parte di composti organici a costituzione chimica assai complessa. Il Vorländer notò che la struttura a catena di certi para-derivati del benzene è condizione favorevole per il fenomeno.
Più recentemente si sono utilizzati i metodi röntgenografici, dai quali è risultato che la struttura reticolare tipica dei cristalli manca nei mezzi liquidi o pastosi dotati di birifrangenza e che questi rappresentano stati intermedî (mesomorfi) fra i liquidi e i cristalli e che possono presentare due tipi distinti. Nel primo (nematico) più vicino allo stato liquido, si osservano particelle aciculari che si orientano secondo una direzione dominante e quindi il mezzo (liquido) è anisotropo; nel secondo (smettico) si possono avere anche stratificazioni di particelle e il mezzo può anche raggiungere una notevole pastosità; cominciano a comparire proprietà vettoriali discontinue.
Bibl.: O. Lehmann, Flüssige Krystalle, Lipsia 1904.