CRISTIANO III re di Danimarca e di Norvegia
Figlio di Federico I, nato nel 1503, aveva trent'anni, quando la morte del padre (1533) gli dava il diritto alla successione al trono di Danimarca. I cattolici però lo avversarono perché luterano. Alla dieta di Copenaghen un partito sostenne C. III; un altro, il fratellastro di lui, Hans, di otto anni; e un terzo, C. II (v.), prigioniero a Sönderborg. Un esercito di Lubecca, che sosteneva C. II, irruppe nel Holstein, si impadronì di Copenaghen e sottomise la Scania. Gli stati provinciali di Seeland e di Scania giurarono fedeltà al prigioniero di Sönderborg; i prelati continuarono a sostenere Hans, e solo allorché i partigiani di C. III scatenarono un'insurrezione, diedero il loro assenso all'elezione di lui, che, il 4 luglio 1534, veniva acclamato re nello Jutland e, poi, in Fionia. Forte dell'aiuto concessogli da suo cognato Gustavo Vasa, C. pose l'assedio a Lubecca, mentre un esercito di Lubecchesi invadeva Fionia e Jutland. Dopo vane trattative col conte d'Oldenburg, capo di questi ultimi, e dopo una lunga guerra, C. III fece il suo ingresso in Copenaghen, ridotta agli estremi dal lungo assedio (1536). Era ormai padrone dei due regni di Norvegia e di Danimarca, e suonò l'ultima ora, non solo per i partigiani di C. II, ma anche per il cattolicesimo in Danimarca. Luterano convinto, C. III fece sentire ai cattolici il peso della sua vittoria. Lo stesso giorno del suo ingresso in Copenaghen, tutti i vescovi furono imprigionati e rilasciati solo dietro obbligazione scritta di non opporsi a qualunque deliberazione si prendesse nella dieta di Copenaghen, convocata per il 15 ottobre 1536. Composta in gran maggioranza di nobili, coi quali C. già si era inteso, questa dieta ebbe fondamentale importanza politica e religiosa. Il re ottenne il riconoscimento del diritto di suo figlio alla successione, cedendo in compenso ai nobili i suoi diritti sui contadini, stabilendo così la schiavitù; e fece legalizzare la rivoluzione protestante. Si decise di sostituire i vescovi con sovrintendenti, senza potere temporale, e di confiscare i beni vescovili per pagare i debiti, ridurre le imposte e mantenere i preti protestanti, l'università, le scuole e gli ospedali. Ma i nobili s'impossessarono essi di gran parte dei beni tolti al clero, sotto pretesto che appartenevano in origine ai loro antenati. Un professore di Wittenberg, Bugenhagen, riordinò la chiesa nel 1537, nominandovi i sovrintendenti. Nel 1539 fu promulgata la Kirkeordinans, la nuova legge ecclesiastica, che regolava l'elezione dei pastori e dei vescovi.
Una tregua di tre anni conclusa con Carlo V diede finalmente la pace a C. III, che ne approfittò per farsi incoronare fra grandi feste. Liberò poi i vescovi, pose fine alla lotta con le città anseatiche, ed entrò in trattative con la Svezia. Ma volle unirsi a tutti i protestanti della Germania; e si recò, a tale scopo, insieme con la moglie, al congresso di Brunswick, dove si adunarono principi e deputati degli stati protestanti dell'Impero, per fondare un'alleanza a difesa del protestantesimo. Ma nei porti dei Paesi Bassi si allestiva una fiotta contro C. III. Avvertito, il re fece chiudere il passaggio del Sund e iermare tutti i vascelli olandesi che si trovavano nei suoi porti. Ottenne una tregua da Carlo V; ma diffidando di lui, strinse alleanza con Gustavo Vasa e con Francesco I. Mentre gli Olandesi attaccavano la Norvegia, C. III mandò una flotta sulle coste olandesi che fece più spavento che danno. Finalmente, vedendo il suo commercio rovinato nel Baltico, Carlo V venne a trattative di pace, che fu segnata a Spira. Tutto dedito a procurare il benessere dei suoi sudditi, C. III non poté mandare ai protestanti dell'Impero gli aiuti per i quali si era impegnato a Brunswick. Per eliminare ogni motivo di perturbamento, regolò coi fratelli la divisione del Holstein. Morì il 1° gennaio 1559
Bibl.: Monumenta historiae Danicae, Copenaghen 1887, voll. 4; Allen, Histoire du Danemark, trad. francese, Copenaghen 1879 (con buona bibliografia); Bain, A political history of Denmark, Norway and Sweden from 1513 to 1900, Cambridge 1905; D. Schäfer, Geschichte von Dänemark, Gotha 1893.