Belgioioso, Cristina principessa di
Patriota (Milano 1808 - ivi 1871). Proveniente dalla ricca famiglia aristocratica dei Trivulzio, sposò a 16 anni il principe Emilio Barbiano di Belgioioso-Este, dal quale si separò dopo pochi anni di matrimonio, anche se ufficialmente non divorziarono mai. Lasciato il marito, cominciò a viaggiare in Italia e all’estero entrando in contatto con l’ambiente degli intellettuali liberali e dei patrioti. Dopo un breve soggiorno in Svizzera, nel 1830 si stabilì in Francia e, quando Mazzini organizzò la spedizione di Savoia, gli fornì un’ingente somma di denaro (1834). A Parigi, aprì un salotto famoso, frequentato dall’intellettualità cosmopolita della metropoli. Nel 1840 tornò in Italia e si ritirò nelle sue proprietà di Locate di Trivulzi, in provincia di Milano, dove si impegnò in opere di carattere sociale volte a migliorare la condizione della popolazione contadina, ispirandosi alle teorie del socialismo di Fourier e di Saint-Simon. In quegli stessi anni intensificò la sua attività di scrittrice e saggista e, nel 1845, assunse la direzione della «Gazzetta Italiana», pubblicata a Parigi e dedicata alla propaganda della causa italiana. Nel 1847 riprese a viaggiare allacciando rapporti con i maggiori esponenti del Risorgimento: incontrò Cavour, Cesare Balbo, Nicolò Tommaseo, Giuseppe Montanelli e lo stesso Carlo Alberto. Scoppiati i moti del 1848, sbarcò a Napoli, raccolse un battaglione di volontari e si recò a Milano, dove caldeggiò la fusione col Piemonte in due giornali da lei fondati: «Il Crociato» e «La Croce di Savoia». Durante la difesa di Roma del 1849 diresse gli ospedali militari. Caduta la Repubblica romana, partì per l’Asia minore, che descrisse nel volume Asie mineure (1858). Tornata in Francia nel 1853, ottenne dall’Austria di potersi stabilire nella sua proprietà di Locate (1856) e ivi compose l’Histoire de la maison de Savoie (1860). Nel 1860 fondò a Milano il giornale in lingua francese «L’Italie». Nei suoi ultimi scritti affrontò questioni politiche e sociali, dedicando una particolare attenzione alla condizione delle donne.