CRISTOBALITE
. Modificazione pseudomonometrica della silice (SiO2) in ottaedri a facce talvolta incavate, e spesso geminati; oppure in tavolette a contorno triangolare senza angoli netti. Ha lucentezza vitrea, colore bianco latteo, è traslucida e diventa trasparente per immersione in un liquido. Doppia rifrazione negativa ω − ε = 0,00053 (Mallard) che la distingue dalla tridimite otticamente positiva. Presenta, secondo il Mallard, anomalie ottiche che corrispondono bene all'interpretazione della costituzione della forma pseudomonometrica con l'interpenetrazione di tre individui tetragonali con le basi parallele alle facce del cubo. A 1750° si ha una trasformazione reversibile in una fase cristallina perfettamente isotropa. La cristobalite è infusibile al cannello, e perde per riscaldamento l'1% del suo peso.
Minerale raro, si trova con tridimite nella Sierra di San Cristobal nel Messico in alcuni blocchi di augite-andesite e talvolta nelle meteoriti. La cristobalite che si trova in natura si chiama cristobalite α; invece cristobalite β quella che si ottiene per riscaldamento a 1470° del quarzo, avente un campo di esistenza compreso tra 1470° e 1655°, temperatura di fusione del quarzo (v. cristalli: Chimica).