ALBERTINI, Cristoforo
Architetto di Parma. Dal 1641 al 1683 circa prestava la sua opera al Comune di Parma come perito dell'Ufficio dei Cavamenti, pur tra ripensamenti e suppliche a Ranuccio II, che solo il 2 sett. 1679 lo confermava in carica con la modesta provvigione di 10 scudi mensili. Sopraintese ai lavori di tutta la rete stradale e fluviale della provincia, ponti compresi, delimitandone i confini e disegnandone le mappe (ne presentava una al duca il 10 febbr. 1680). Fu chiamato spesso a dare il suo giudizio: nel 1660 dagli Anziani circa le pretese di Giovanni Sartori, costruttore di due archi trionfali in onore di Ranuccio II e Margherita Violante di Savoia; nel 1663 dal governatore circa un tratto di strada da accordare ai carmelitani di S. Maria Bianca per ampliare la loro chiesa. Richiesto della sua opera da diverse comunità religiose, il 10 nov. 1649 iniziò, per i teatini, la costruzione - protrattasi fino al 1651- della nuova chiesa di S. Cristina, ad imitazione di quella di S. Vincenzo di Piacenza ideata da Pietro Caracciolo: la facciata a capanna in cotto esposto, sormontata nella parte centrale da frontone centinato, è rimasta incompiuta e il suo carattere austero contrasta piacevolmente con l'interno riccamente decorato; dal 1658 al 1670, per i carmelitani scalzi, insieme con Carlo Magnani, costruì la chiesa di S. Maria Bianca demolita nel 1810.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Parma, Ufficio dei Cavamenti, Memoriali dal 1645 al '47, n. 393; dal 1659 al '63, n. 71; dal 1664 al '68, n. 119, 591; dal 1678 all'80, n. 346; mandati dal 1641 al 1683; Parma, Biblioteca del Museo naz. di antichità, ms. 12: E. Scarabbelli-Zunti, Documenti e Memorie di Belle Arti parmigiane, VI (1651-1700), c. 7; Materiale per una guida, II, c. 30; N. Pelicelli, Parma monumentale, Parma 1937, p. 118; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon d. bildenden Künstler, I, p. 215.