Berardi, Cristoforo
Editore della prima edizione commentata della Commedia, stampata da Vendelin da Spira nel 1477. È la sesta edizione a stampa del poema, un poco scorretta nel testo della Commedia, sebbene elegantissima nei grandi caratteri gotici, negli ampi margini, nelle semplici rubriche miniate e nella robusta carta. Il grosso volume si apre con la biografia del Boccaccio e un sommario dell'opera; a ogni canto segue il commento di Iacopo della Lana; in fine sono presentati alcuni scritti dichiarativi o encomiastici: il Credo attribuito a D., due capitoli di Bosone da Gubbio e di Iacopo Alighieri, il sonetto destinato a grande fortuna, Dante Alighieri son, Minerva oscura (cfr. G. Carducci, Opere, x: Della varia fortuna di D.), e infine il brutto sonetto di commiato dell'editore-raccoglitore, che ai vv. 5-11 dice: " D'Imola Benvenuto mai fia privo / d'eterna fama, che sua mansueta / lira operò comentando il poeta, per cui il texto a noi (è) intellettivo. / Christofal Berardi pisaurense detti / opera e facto indegno correctore / per quanto intese di quella i subietti ".
Del commento italiano sarebbe autore dunque, secondo il B., Benvenuto da Imola; perciò A. Zeno lo disse traduzione di ignoto (" Giornale de' letterati ", Venezia, XIX 257-258). Il Quadrio (Storia e ragione d'ogni Poesia, IV 249-251) riconobbe che non aveva alcun rapporto con il commento latino di Benvenuto, e l'attribuì al B.; ma già Giov. Vinc. Pinelli, in una lettera del 18 aprile 1583, pubblicata dal Fantuzzi nelle Notizie degli scrittori bolognesi (Bologna 1786, V 18) lo aveva riconosciuto come di Iacopo della Lana, salvi i primi canti, " che debbono avere ricevuta tal alterazione da quel miscuglio d'altri commenti ".
Sorse così il problema dei limiti dell'opera del B., e della ragione che lo indusse ad attribuire a Benvenuto il commento. Dal sonetto di explicit pare si debba desumere che il B. fu il curatore e revisore (per quanto poté intendere il poema) del volume. Cattivo verseggiatore, e certo mediocre letterato, si rese però conto dell'interesse che poteva destare il testo di D. seguito da commento, e del valore di richiamo che in età umanistica avrebbe avuto il nome di Benvenuto, scrittore in lingua latina ‛ parlata ' - che spiaceva a C. Salutati -, ma certo volto a una nuova cultura: un commento di D., dunque, ad usum humanistae, comunque più adatto di quello laneo a lettori del Quattrocento. Ma era un commento latino: di qui la gherminella editoriale.
Bibl. - Batines, Bibliografia 123-25; L. RoccA, Di alcuni commenti della D.C., Firenze 1891; G.L. Passerini, Minutaglie dantesche, città di Castello 1911; G. Mambelli, Gli annali delle edd. dantesche, Bologna 1931; F. Mazzoni, Per la storia della critica dantesca, in " Studi d. " XXX (1951) 157-202; C. Dionisotti, D. nel Quattrocento, in Atti del Congr. Internaz. di Studi danteschi, Firenze 1965, 1368-369.