DEL MONTE (Ciocchi Del Monte), Cristoforo
Nacque ad Arezzo nel 1484 da Margherita, figlia del giureconsulto Fabiano Ciocchi capostipite della famiglia Del Monte e da Checco Guidalotti. Dopo la prematura morte del padre il D. ed i fratelli Pietro, Federico, Fabiano e Laura furono posti sotto la tutela dello zio, cardinale Antonio Del Monte, per desiderio del quale assunsero questo cognome. Il D. studiò a Roma e, addottoratosi, ricevette la pieve di Sant'Angelo in Vado presso Urbino, per resignazione dello zio. Nel 1517 ottenne la reggenza del vescovado di Bethlem, in Francia, pure appartenente al cardinale Antonio, e nel 1525 divenne vescovo di Cagli. Elevato al soglio pontificio un cugino del D., il cardinale Giovanni Maria Ciocchi Del Monte, col nome di Giulio III, questi il 27 giugno 1550 creò il D. vescovo di Marsiglia e, il 20 ottobre seguente, lo volle insignire del titolo di patriarca di Alessandria; infine il 10 nov. 1551, nella prima grande creazione cardinalizia di Giulio III, il D. fu nominato cardinale con il titolo di S. Prassede, che era già stato del cardinale Antonio e del pontefice.
Morto Giulio III, il D. partecipò al conclave che ne seguì, approvando l'elezione di papa Marcello II; durante il breve pontificato sostenne le intenzioni del nuovo pontefice circa la riforma disciplinare della Chiesa. Al successivo conclave, che elesse Paolo IV, sostenne il cardinale Iacopo Del Pozzo, devoto all'imperatore, anche quando fu evidente l'orientamento della maggioranza verso il Carafa. Intanto il vescovado di Cagli, affidato nel 1550 al canonico aretino Giovanni Dei Monte, era rimasto vacante per la morte di questo; il D., fatta resignazione della diocesi di Marsiglia, riprese nel marzo 1556 l'antica diocesi e fece ritorno a Roma solo nell'agosto 1559, per le esequie di Paolo IV. Al conclave che elesse Pio V vi fu grande indecisione nelle prime votazioni; il ventesimo giorno il D. ricevette i tredici voti dei cardinali di parte imperiale, ma la sua ele-, zione al soglio pontificio non fu mai presa seriamente in considerazione.
Il D. trascorse verosimilmente gli ultimi anni nella diocesi di Cagli. Morì a Roma il 27 ott. 1564 e fu sepolto nella chiesa di Sant'Angelo in Vado (Pesaro-Urbino).
Fonti e Bibl.: A. Fortunio, Cronichetta del Monte San Savino di Toscana, Firenze 1583, p. 42; Briefe von Andreas Mastus und setnen Freunden 1538-1573, a cura di M. Lassen, Leipzig 1886, p. 94; Concilium Tridentinum, ed. Soc. Goerresiana, Diaria, II, Friburgi Brisg. 1911,ad Indicem;G. De Leva, Storia documentata di Carlo V, V, Bologna 1894, p. 115; J. H. Albanès, Gallia christiana novissima, Marseille, Valence 1899, pp. 546-57;L. von Pastor, Storia dei papi, VI-VII, Roma 1927-1928, ad Indices;P. Litta, Le fam. celebri ital., sub. voce Monte (Del) di Montesansavino, tav. 119;E. Gulik-C. Eubel, Hierarchia catholica..., III, Monasterii 1923, pp. 32, 102, 133, 147, 237.