MARSUPPINI, Cristoforo
– Nacque a Firenze il 12 giugno 1444. Prese parte alla vita politica fiorentina, ma non ricoprì mai cariche di rilievo, impedito probabilmente dalla difficile situazione finanziaria che caratterizzò gli anni centrali della sua vita e, in generale, a causa degli ostacoli politici ed economici incontrati dalla famiglia. Le sue vicende coincidono in gran parte con quelle vissute dal fratello Carlo.
Nel 1469 il M. sposò Lucia di Francesco Acciaiuoli.
Dal frammento di un protocollo di lettere di Lorenzo de’ Medici appare che nel corso del 1474 il M. fu a Genova per recapitare una missiva di Lorenzo ai governanti di quella città.
Dal 3 ott. 1477 ottenne per sei mesi il privilegio dell’esenzione fiscale come conseguenza del suo stato economico precario, per il quale intervenne Marsilio Ficino, che aveva cercato, fin dal 1474 ma senza evidenti risultati, di raccomandare figli ed eredi di Carlo Marsuppini; un provvedimento, approvato nell’agosto 1478, li iscriveva tra i sottoposti a gravezza. A situazioni di instabilità economica e familiare fanno riferimento due lettere che il M. indirizzò a Lorenzo de’ Medici il 13 aprile e il 10 giugno 1479, quest’ultima scritta dal carcere delle Stinche.
Nella dichiarazione catastale del 1480 compaiono nella famiglia del M. la moglie Giana, di 25 anni, sposata in seconde nozze, e tre figlie, presumibilmente nate da quest’ultimo matrimonio: Bartolomea, di 9 anni, Nanna di 6 anni e Caterina di 2 anni. Il 28 nov. 1483 nacque un altro figlio, Andrea, che nel 1509 sposò Maria di Amerigo Corsini.
Nel 1484 il M. si qualificò nello scrutinio generale degli uffici maggiori interni ed esterni, ma non risulta essere stato estratto a ricoprire cariche pubbliche. Il 4 maggio 1492 fu estratto come gonfaloniere di Compagnia, ma non poté occupare l’ufficio in quanto iscritto ancora nelle liste dei debitori. Tra il 1495 e il 1497 il M. compare negli elenchi degli imborsati per le cariche pubbliche, la cui assegnazione avveniva all’interno del Consiglio maggiore, organismo istituito in seguito alle riforme istituzionali attuate dopo la caduta del regime mediceo nel 1494.
Nella autonoma dichiarazione catastale del 1498 il M. si dichiara proprietario, oltre ai beni in comune con il fratello Carlo, di un podere nel popolo di S. Gorgo a Castelnuovo, nel piviere di Filettole nel contado di Prato, di altri terreni boschivi e da coltivazione sempre nel Pratese, di un appezzamento posto nel popolo di S. Maria a Campi.
Il M. morì dopo il 1513.
Insieme con il fratello Carlo, il M. fece parte del gruppo di intellettuali e sodali riuniti intorno a Marsilio Ficino e all’Accademia Platonica. Nel banchetto organizzato per ricordare Platone, commentò l’orazione di Alcibiade trattando delle teorie d’amore. Da una lettera di Ficino al cardinale Raffaele Riario, databile al 1491, si apprende che il M. era stato a Roma e che, incontrandosi col cardinale, aveva raccolto le sue lamentele sul silenzio epistolare del Ficino. Alamanno Donati, un altro dei neoplatonici fiorentini, indica il M., insieme con Guglielmo e Bernardo Capponi, come interlocutore di una disputa sul libero arbitrio (Disputationes de intellectus voluntatisque excellentia, Firenze, Bibl. nazionale, Magl., XXX, 244).
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Tratte, 80, cc. 60v, 71v; 174, c. 75v; 410, c. 30v; 411, c. 20v; 419, c. 24r; 488, c. 83r; 605, cc. 47v, 132v; 606, c. 15r; 607, c. 46v; 793, c. 50r; Catasto, 826, cc. 608r-611v; 926, cc. 279r-280r; Monte comune, 92, c. 283; Provvisioni, 162, c. 109r; 169, c. 62; Mediceo avanti il principato, 37, 209; 37, 624; 72, 443; Notarile antecosimiano, 11656; Carte Ceramelli Papiani, 3029; Manoscritti, 357, c. 205r; 360, c. 472r; Firenze, Biblioteca nazionale, Magl., VIII, 985; Poligrafo Gargani, 1227; M. Ficino, Opera, Basileae 1576, I, p. 655; II, pp. 1321, 1355 s.; Id., El libro dell’amore, a cura di S. Niccoli, Firenze 1987, pp. XVII, 5 s., 177-179; G. Voigt, Il risorgimento dell’antichità classica ovvero il primo secolo dell’Umanesimo, II, Firenze 1890, p. 190; III, ibid. 1897, p. 17; A. Della Torre, Storia dell’Accademia Platonica di Firenze, Firenze 1902, pp. 21, 26, 93, 583, 804, 814, 826; D. Marzi, La Cancelleria della Repubblica fiorentina, Rocca San Casciano 1910, p. 216; P.O. Kristeller, Supplementum Ficinianum, II, Florentiae 1937, pp. 626, 1321, 1355; G. Corti, Un frammento di protocollo di lettere di Lorenzo de’ Medici (1474-1477), in Rinascimento, II (1951), p. 303; M.E. Cosenza, Biographical and bibliographical dictionary of the Italian humanists, Boston 1962, I, p. 271; III, p. 2199; S. Rizzo, Il lessico filologico degli umanisti, Roma 1973, p. 317; A.F. Verde, Lo Studio fiorentino. 1473-1503. Ricerche e documenti, III, Pistoia 1977, pp. 1166 s.; G. Zippel, Storia e cultura del Rinascimento italiano, Padova 1979, pp. 198-214; S. Gentile, Un codice magliabechiano delle epistole di Marsilio Ficino, in Interpres, III (1980), pp. 90 s.; R. Fubini, Ficino e i Medici all’avvento di Lorenzo il Magnifico, in Rinascimento, s. 2, XXIV (1984), pp. 27 s.; V. Rossi, Il Quattrocento, a cura di R. Bessi, Milano-Padova 1992, p. 495; P.O. Kristeller, Studies in Renaissance thought and letters, III, Roma 1993, pp. 79, 158; R.M. Zaccaria, Carlo Marsuppini, in I cancellieri aretini della Repubblica di Firenze, a cura di R. Cardini - P. Viti, Firenze 2003, pp. 80-82; P.O. Kristeller, Iter Italicum, I, p. 70.