PERSONA, Cristoforo
PERSONA (talvolta erroneamente Porsena), Cristoforo. – Nacque nel 1416, da un’eminente famiglia romana nota alla storia degli studi anche per la figura di un suo nipote, Antonio Persona, medico e filosofo averroista a Padova. Del suo viaggio di istruzione a Bisanzio si hanno soltanto notizie generiche da una lettera di Teodoro Gaza, che lo loda come colui «quem unum novi ab ineunte adolescentia sic graecas litteras imbibisse et, quod plurimum iuvit, in Graecia ipsa et Graecis ex praeceptoribus ut, nisi te civem Romanum scirem et propinquos tuos primarios urbis viros sat nossem, dicturus facile sim e Graecia te oriundum». A Roma, tra gli ellenisti che si raccoglievano intorno al cardinale Bessarione, Persona fu in contatto, oltre che con il Gaza, con il cardinale Isidoro di Kiev (1365-1463); alcuni lo dicono allievo di Giorgio Gemisto Pletone. Il 20 febbraio 1456 Callisto III gli conferì il priorato di S. Balbina sull’Aventino, dopo la rinuncia del citato Isidoro di Kiev, che lo aveva tenuto in commenda. Il monastero era all’epoca affidato ai padri Gerolimiti. Persona non fu, contrariamente a quanto si sostenne da alcuni, né agostiniano né servo di Maria. Nel 1484 fu posto da Innocenzo VIII - qualche autore dice erroneamente da Sisto IV - a capo della Biblioteca Vaticana, ufficio nel quale successe a Bartolomeo Manfredi. L’anno successivo morì di peste; fu sepolto in S. Marcello.
Mentre per quanto riguarda la biografia gli studi sono sostanzialmente fermi al lavoro del Paschini (1939-1940), che dedica anche molta attenzione alla famiglia, l’attività di Cristoforo come traduttore ha ricevuto luce dai recenti studi sulle traduzioni umanistiche e rinascimentali dal greco, specie nell’ambito della letteratura patristica. Per questo aspetto, il lavoro più impegnativo fu la traduzione del Contra Celsum di Origene, condotta per incarico di Sisto IV, dopo la rinuncia di Teodoro Gaza.
Come è possibile ricavare dai registri di prestito della Biblioteca Vaticana, Cristoforo vi attese, su un manoscritto che Nicolò V aveva fatto acquistare a Costantinopoli (Vat. gr. 387), fin dal 1477; la prima edizione, uscita a Roma presso Georg Herolt nel gennaio 1481 (Incunabula Short Title Catalogue [= ISTC], io 00095000), contiene tra l’altro la dedica a Sisto IV e la lettera elogiativa del Gaza di cui si è detto. Già nel 1470 Persona aveva pubblicato a Roma, presso Georg Lauer, la traduzione di una raccolta di Sermoni di Giovanni Crisostomo (ISTC, ij00300000); e nel 1477, presso Ulrich Han, quella del Commento alle Lettere di Paolo di Teofilatto di Bulgaria (ISTC, it 00156000).
Persona ha poi un posto importante nel successo in Occidente di un testo della storiografia bizantina che suscitava grande interesse nel tardo Quattrocento: tradusse infatti le Storie delle guerre gotiche di Agazia / Procopio e ne promosse la diffusione presso un circuito ampio e prestigioso di lettori, attraverso la dedica di bellissimi codici a personaggi come lo stesso Sisto IV, e poi Beatrice d’Aragona, Lorenzo de' Medici, Mattia Corvino, Ferdinando d’Aragona (Paschini, pp. 49 s.). L’edizione a stampa uscirà postuma, presso lo stampatore romano Giacomo Mazochio: Procopio nel 1506, Agazia nel 1516.
Da ricordare infine la traduzione di alcuni dialoghi di Luciano, pubblicata per la prima volta a Roma, presso Georg Lauer, nel 1470.
Fonti e Bibl.: P. Mandosius, Bibliotheca Romana seu Romanorum Scriptorum Centuriae, Romae 1682, pp. 58 s., nr. 82; A. Zeno, Dissertazioni Vossiane, II, Venezia 1752-1753, pp. 134-149; G. Marini, Degli archiatri pontificj, I-II, Roma 1784, I, p. 271; II, pp. 224 s.; F.M. Renazzi, Storia dell’Università degli Studi di Roma, Roma 1803-1806, rist. anast. Bologna 1971, I, p. 184; P. Paschini, Un ellenista romano del Quattrocento e la sua famiglia, in Atti dell’Accademia degli Arcadi, XIX-XX (1939-1940), pp. 45-56; P. Sambin, Sul romano Antonio Persona, dottore in arti e medicina: alcune schede e un interrogativo, in Quaderni per la storia dell’università di Padova, VIII (1975), pp. 99-102; R. Étaix, Les sermons de saint Jean Chrisostome traduits par C. P., in Revue des Études Augustiniennes, XXX (1984), pp. 42-47; A. Perosa, Un nuovo codice del “Geta” di Vital de Blois, in Kontinuität und Wandel. Lateinische Poesie von Naevius bis Baudelaire. Franco Munari zum 65. Geburtstag, a cura di U.J. Stache, Hildesheim 1986, pp. 391-409, rist. in Id., Studi di filologia umanistica, a cura di P. Viti, III. Umanesimo italiano, Roma 2000 (Studi e testi del Rinascimento europeo, 3), pp. 27-44 (in partic. p. 32); L. Martinoli Santini, Le traduzioni dal greco, in Un pontificato ed una città. Sisto IV (1471-1484). Atti del convegno Roma 3-7 dicembre 1984, a cura di M. Miglio et al., Roma – Città del Vaticano 1986, pp. 81-101; Ch. Stinger, Italian Renaissance Learning and the Church Fathers, in The Reception of the Church Fathers in the West. From the Carolingians to the Maurists, a cura di I. Backus, Leiden – New York – Köln 1996, pp. 473-510 (in partic. p. 493); Umanesimo e Padri della Chiesa. Manoscritti e incunaboli di testi patristici da Francesco Petrarca al primo Cinquecento, a cura di S. Gentile, Caleppio Settala 1997, pp. 329-335; M. Cortesi, Giovanni Crisostomo nel secolo XVI. Tra versioni antiche e traduzioni umanistiche, in I Padri sotto il torchio. Le edizioni dell’antichità cristiana nei secoli XV-XVI, a cura di M. Cortesi, Firenze 2002, pp. 127-147; Repertorio delle traduzioni umanistiche a stampa. Secoli XV-XVI, a cura di M. Cortesi, S. Fiaschi, I-II, Firenze 2008; P.B. Rossi, “Diligenter notare”, “pie intelligere”, “reverenter exponere”: i teologi medievali lettori e fruitori dei Padri, in Leggere i Padri tra passato e presente, a cura di M. Cortesi, Firenze 2010, pp. 39-64 (in partic. p. 62); A. Villani, C. P. et la première traduction en latin du Contre Celse d’Origène, in Lire les Pères de l’Église entre la Renaissance et la Reforme. Six contributions, a cura di A. Villani, Paris 2013, pp. 21-54; Wu Gongquing, Il destino del "Contra Celsum" nel ‘400-‘700 in Europa. Tesi di Dottorato in Storia e geografia dell’Europa, XXV° ciclo, Università di Bologna, 2013, pp. 15-29.