Crocifere
Le piante dai fiori con petali a croce
Sono Crocifere il cavolo, la rapa, il ravanello, la rucola, verdure a tutti note perché comuni in tavola sotto forma di foglie, radici o gruppi di fiori immaturi. Anche la senape è una crocifera, utilizzata per i suoi semi con cui si fa una salsa piccante. Colza e ravizzone, infine, servono come foraggio e per ricavare olio dai loro semi
Osserviamo alcune piantine erbacee con fiori raggruppati in infiorescenze e contiamo il numero dei petali. Dobbiamo scegliere piante con quattro petali disposti in modo da formare una croce e che i botanici chiamano Crocifere o, alla latina, Cruciferae. Con l'aiuto di una lente di ingrandimento continuiamo le nostre osservazioni per cercare gli stami, quei filamenti che portano in cima l'antera, che è una sacca piena di polline. Se ne hanno due esterni più corti e quattro interni più lunghi abbiamo un indizio in più per affermare che la pianta scelta appartiene alla famiglia delle Crocifere.
Per maggior sicurezza guardiamoci intorno e cerchiamo se altre piante portano, insieme ai fiori, i frutti. Nel caso non ci fossero ancora, torniamo sullo stesso luogo dopo qualche giorno e osserviamo se al posto del fiore la pianta porta il frutto caratteristico: una piccola sacca che a maturità si apre in due lasciando i semi attaccati a un filamento centrale. I botanici chiamano questo tipo di frutto siliqua se è più lungo che largo, siliquetta se ha forme diverse più o meno tondeggianti.
Le Crocifere comprendono circa tremila specie che sono comuni soprattutto nelle regioni temperate e in quelle fredde dell'emisfero settentrionale. Poiché molte Crocifere sono commestibili, questa famiglia comprende, oltre a quelle spontanee, anche numerose specie coltivate.
Cavolo, crescione, rapa, ravanello, rucola o rughetta sono tutte Crocifere sicuramente note perché spesso presenti in tavola sotto forma di foglie, fiori immaturi riuniti in infiorescenze o radici finemente tagliuzzate. Anche la senape è una crocifera dai cui semi si ricava una farina utilizzata nella preparazione di una salsa dal sapore piccante che porta il suo nome. Molte Crocifere coltivate comprendono numerose varietà. Un esempio è il cavolo, che i botanici chiamano Brassica oleracea, una specie coltivata fin da tempi antichissimi. Attraverso la selezione, l'uomo ha favorito lo sviluppo di parti diverse della pianta originaria tanto che oggi il cavolo è presente in tavola in più varietà: verza, cavolfiore, broccolo o rapa. Anche se poco gradite per il loro odore, queste varietà offrono il vantaggio di essere alimenti ricchi di vitamine e disponibili soprattutto d'inverno. Colza e ravizzone, altre Crocifere che formano estesi campi gialli per il colore dei loro fiori, sono utilizzate sia come foraggio per nutrire gli animali sia per i semi oleosi da cui si ricava l'olio.
I botanici la chiamano Lunaria annua, una pianta erbacea famosa soprattutto perché produce frutti tondeggianti, appiattiti, sottilissimi, che a maturità diventano di un colore argenteo; assomigliano a monete preziose e da ciò deriva il nome comune di questa pianta, detta erba d'argento o moneta del papa.
Un'altra crocifera è la borsa del pastore (Capsella bursa-pastoris), così detta, perché produce frutti facilmente riconoscibili, più o meno triangolari, simili a piccoli cuori, che ricordano la sacca dei pastori. È una piantina cosmopolita e cioè diffusa in tutto il mondo: ha seguito gli spostamenti dell'uomo, dal mare alla montagna, tanto che oggi è comune nei campi incolti, lungo le strade o come pianta infestante dei campi coltivati.