CRONOLOGIA (XII, p. 37)
Oriente anteriore antico. - Negli ultimi anni la cronologia dell'Oriente anteriore antico ha subìto una radicale revisione. Tale revisione può esser fatta risalire a due fatti fondamentali: la scoperta dei testi di Mari, in base ai quali si è potuta stabilire, in maniera inequivocabile, la contemporaneità parziale dei regni di Hammurabi di Babilonia e Šamši-Adad I d'Assiria; la scoperta di una lista contenente un lungo elenco di sovrani, con la durata dei rispettivi regni, trovata a Ḫorsābād e pubblicata da A. Poebel nel 1942. Prendendo come punto di partenza il 1400 a. C. circa - data dopo la quale la c. mesopotamica può cominciarsi a considerare sicura - e risalendo indietro di tanti anni quanti sono quelli indicati dalla lista di Horsābād, si arrivò ad attribuire a Šamsi-Adad I di Assiria gli anni 1727-1695 e a Ḫammurabi di Babilonia gli anni 1704-1662, anziché gli anni 20031960, attribuitigli da precedenti studiosi. Si veniva così a determinare un abbassamento di circa tre secoli nella c. tradizionale, per cui l'inizio della storia mesopotamica scendeva dal 3200-3100 circa al 2800 circa. Naturalmente non tutti gli studiosi si trovarono d'accordo sui dettagli, tanto più che i dati della lista di Horsābād non sono precisi per tutti i sovrani e anzi per due di essi mancano del tutto. Si ebbero così, nell'ambito dell'abbassamento di tempo suddetto, alcune varianti tendenti a modificare più o meno le date di Ḫammurabi, perno della nuova cronologia. I principali sistemi seguiti oggi dagli studiosi sono i seguenti tre: uno cosiddetto "corto", sostenuto soprattutto dallo studioso americano W. F. Albright, che pone le date di Ḫammurabi al 1728-1686; uno "medio", sostenuto soprattutto da S. Smith, che pone le date di Ḫammurabi al 1792-1750; uno "lungo", sostenuto soprattutto da A. Goetze, che pone le date di Ḫammurabi al 1848-1806.
L'abbassamento della c. mesopotamica ha portato come conseguenza un abbassamento di date anche in Egitto, nei limiti del III millennio a. C. I dati archeologici sembrano infatti provare il sincronismo fra la I dinastia egiziana e l'inizio della storia in Mesopotamia, cosicché abbassando questa sembra logico dover abbassare anche quella. Tale c. "corta", sostenuta soprattutto da A. Scharff, pone al 2850 a. C. gli inizî della I dinastia.
Bibl.: Due ottime sintesi recenti della cronologia orientale antica sono: A. Parrot, Archéologie mésopotamienne. Technique et problèmes, Parigi 1953, pp. 332-451, e S. Moscati, Nuovi aspetti della cronologia dell'Antico Oriente anteriore, in Relazioni del X Congresso Internazionale di Scienze Storiche, II, Firenze 1955, pp. 169-197. Si vedano inoltre W. F. Albright, Stratigraphic confirmation of the low Mesopotamian chronology, in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, CXLIV (1956), pp. 26-30; id., Further observations on the chronology of Alalakh, in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, CXLVI (1957), pp. 26-34; F. Cornelius, Chronology. Eine Erwiderung, in Journal of Cuneiform studies, XII (1958), pp. 101-104. Per l'Egitto si veda A. Scharff-A. Moortgat, Ägypten und Vorderasien im Altertum, Monaco 1950, pp. 36-37, e É. Drioton-J. Vandier, Les peuples de l'Orient méditerranéen, volume II; L'Égypte, Parigi 1952, pp. 11-17.