cronotipo
s. m. Caratteristica, modello che identifica la preferenza a vivere più intensamente in una determinata parte della giornata.
• [tit.] La rivincita dei nottambuli / Chi va a letto tardi (ma dorme 8 ore) ha performance migliori / Confronto fra i due cronotipi. Il segreto della resa maggiore sta nel cervello [testo] […] Philippe Peigneux e Christina Schmidt dell’Università di Liegi hanno proprio scelto questi due estremi per la loro ricerca: 16 mattinieri e 15 nottambuli. L’idea era quella di valutare le performance mentali di questi due diversi «cronotipi», nel corso della giornata. A tutti veniva concessa, per una settimana, la possibilità di dormire secondo gli schemi abituali, ma per una durata standard di otto ore per notte: rimanevano così svegli all’incirca 16 ore durante il giorno. Successivamente, per due giorni consecutivi, i partecipanti venivano sottoposti, nel corso della giornata, a una serie di test utili a valutare il grado di attenzione e la capacità di concentrazione (Adriana Bazzi, Corriere della sera, 26 aprile 2009, p. 20, Cronache) • «Il fatto di essere un cronotipo “gufo” (avere cioè la tendenza ad andare a letto tardi), potrebbe far sospettare principalmente un disturbo del ritmo circadiano, cioè “dell’orologio interno” dell’organismo che regola la veglia e il sonno, piuttosto che un’insonnia» (Giuseppe Didato riportato da Elvira Naselli, Repubblica, 9 giugno 2015, p. 49, R2 Salute).
- Composto mediante la giustapposizione dei confissi crono- e -tipo.
- Già attestato nella Repubblica del 9 settembre 1995, Salute, p. 7 (Elisa Manacorda).