crowdfunding
loc. s.le m. inv. Raccolta di fondi attraverso la rete telematica, finanziamento collettivo.
• Il fiume di cinguettii ha suscitato l’ilarità di un giornalista freelance, Leonardo Bianchi, alias @captblicero, autore di un sito di satira politica. «Grazie al crowdfunding (20 euro, boccia di Negroni dozzinale, tabacco e tre Mars) posso finalmente far partire un nuovo progetto: #OccupyIsernia». Da qui in poi è una pioggia di tweet. Isernia entra a sua insaputa tra i TT mondiali. (Anna Rita Rapetta, Sicilia, 3 maggio 2012, p. 25, Noi Oggi) • Il crowdfunding è una bella sirena che ammalia con una storia affascinante; hai un progetto, cerchi i soldi, li chiedi in rete, in migliaia partecipano con piccole donazioni e il gioco è fatto. Naturalmente non è così facile o banale ma in questi anni abbiamo visto nascere così frigoriferi parlanti, orologi intelligenti, giacche da viaggio spaziali e semplici giochi da tavolo. Libri mai. Mai nella misura raggiunta da Elena Favilli e Francesca Cavallo, due ragazze italiane che da tre anni vivono in California e che improvvisamente sono diventate delle star mondiali. (Riccardo Luna, Repubblica, 4 giugno 2016, p. 38, RClub) • Nonostante la Rete in questo momento non goda di buona stampa, ben l’87% degli internettiani ha donato almeno una volta nel 2015 e uno su cinque ha usato proprio il web. Magari sostenendo le raccolte di crowdfunding che nel 2015 hanno raccolto 67 milioni. (Dario Di Vico, Corriere della sera, 7 gennaio 2017, p. 15, Cronache).
- Espressione inglese composta dai s. crowd ‘moltitudine’ e funding ‘finanziamento’.
- Già attestato nell’Unità del 15 gennaio 2010, p. 36, Culture (Sandra Petrignani).