CRUMIRI (arabo Khumīr, o meglio Khumayr)
Piccola tribù tunisina la cui notorietà storica può spiegarsi soltanto con la descrizione del loro paese. Il territorio dei Crumiri o Crumiria è situato sulla frontiera algerina, ma in Tunisia; è un massiccio montuoso che s'innalza sulla riva del mare e le cui ultime pendici sovrastano il porto di Tabarca. Per quanto esso sia di altezza mediocre (un migliaio di metri), pure riceve una quantità di piogge straordinaria: 1600 mm. È quindi ricoperto da una vegetazione forestale magnifica, caso che si può dire unico per la Tunisia. Teoricamente soggetti al bey di Tunisi, i Crumiri nel loro angolo sperduto, nascosti nei burroni e nelle foreste, di fatto evitarono la sorveglianza degli agenti del bey e svilupparono, oltre la vicina frontiera, abitudini di contrabbando e di banditismo molto dannose per l'Algeria. Sorse perciò fra questa e la Tunisia una "questione dei Crumiri" che provocò la spedizione francese del 1881, terminata con il trattato del Bardo e l'istituzione del protettorato francese.
Il censimento del 20 aprile 1926 dà alla Crumiria una popolazione indigena di 35.000 ab. Malgrado il loro nome, che si potrebbe supporre berbero, i Crumiri sono arabi o almeno arabofoni e niente sembra distinguerli dai loro vicini; il loro paese si può dire ormai europeizzato. I monti della Crumiria sono arenacei e rivestiti in gran parte da foreste di querce da sughero (80.000 ettari). Nel cuore del paese si trova Aïn-Draham ("sorgente del denaro"), che è divenuta la più grande stazione estiva tunisina.
Alludendo al contegno dei Crumiri nel 1881 e alle sue conseguenze, il nome è stato applicato, con intento ingiurioso, a quegli operai che, in occasione di scioperi, o non fanno causa comune con gli scioperanti o accettano di sostituirli, favorendo così i datori di lavoro.